La scontro tra politica e magistratura non si attenua. Dopo l’intervento dell’Anm che ieri ha definito “improprie” le critiche del premier Mario Monti all’operato della Procura di Palermo, Antonio Ingroia torna a farsi sentire e definisce l’intervento del presidente del Consiglio “ingeneroso”. Monti, ospite del Meeting di Cl a Rimini, non replica. Ma si limita a dire che “ci sono temi molto delicati che il Governo deve affrontare” in tema di Giustizia.

“E li stiamo affrontando serenamente”, chiosa. Nessun riferimento esplicito alla legge sulle intercettazioni che resta comunque il tema caldo del dibattito politico. I partiti si dividono. Il Pdl, Fabrizio Cicchitto in testa, difende Monti e rimarca lo “straripamento da parte di settori della magistratura”. Roberto Rao dell”Udc invita invece tutti a “trovare una soluzione” per una riforma che comprenda intercettazioni, corruzione e responsabilità civile dei magistrati. Nel dibattito non interviene il Pd. Mentre l’Idv critica “il catenaccio formato da Napolitano, Monti e dalla stampa compiacente”: “Siamo inorriditi – tuona Di Pietro – dall’opera di delegittimazione nei confronti dei magistrati palermitani”. Lo schema, insomma, è lo stesso dei giorni scorsi. In giornata il primo a parlare è Ingroia, chiamato a commentare l’intervento dell’Anm nei confronti di Monti che aveva criticato gli “abusi” in relazione alle telefonate tra il presidente Napolitano e l’ex ministro Mancino ‘ascoltate’ dalla procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta sulla trattativa tra Stato e mafia. Il magistrato sottolinea “l’intervento, molto apprezzato, del presidente Zagrebelsky profondo conoscitore del diritto e della Costituzione, che ci dà ragione”. “Abbiamo sempre rispettato la legge – conclude Ingroia – e sempre rispettato le regole”. “Il riferimento di Monti” è perciò “ingeneroso”. Il Pdl insorge. Il capogruppo alla Camera, Cicchitto, invita il Parlamento a reagire per affermare la propria indipendenza. Gaetano Quagliariello, vicepresidente dei senatori del partito di Silvio Berlusconi, sottolinea come, ora che l’obiettivo non é più il Cavaliere, “padri del giornalismo e del costituzionalismo italiano ci danno ragione”. Pino Pisicchio, capogruppo di Alleanza per l’Italia alla Camera, invoca nuove regole per “incompatibilità e ineleggibilità ” degli ex pm. Idv e Prc, al contrario, esprimono il loro “sostegno” ad Ingroia e ai magistrati palermitani. Nel pomeriggio Monti interviene al Meeting di Cl a Rimini. C’é attesa per una sua replica, che però non arriva. Il professore parla di Giustizia ma solo a margine del suo intervento e per sottolineare che “sono in corso molti cambiamenti”. “Il ministro Severino in strettissima collaborazione con il Parlamento – spiega – sta facendo molto per rendere la giustizia meglio funzionante, un fattore di spinta per l’Italia e non di pesantezza anticompetitiva.”. Per il momento, insomma, la parola passa alle Camere, dove giacciono i disegni di riforma della Giustizia. Il decisionismo dell’esecutivo preannunciato da Monti in una intervista a ‘Tempi’ nei giorni scorsi lascia però presupporre che proprio la Giustizia sarà uno dei temi più caldi dell’autunno.

 

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