Per monitorare il livello di radiazioni presenti nelle foreste che circondano la centrale nucleare di Fukushima verranno utilizzati dei radiodosimetri dotati di Gps inseriti in speciali collari che verranno messi al collo di scimmie selvatiche.
Il progetto, elaborato da un docente dell’università di Fukushima, dovrebbe presto entrare nella fase operativa coinvolgendo anche le associazioni che si occupano della protezione degli animali. “Scoprire quale sia la reale contaminazione delle foreste è molto difficile – ha detto il professor Takayuki Takahashi al Mainichi Shinbun -. Perch‚ la ricerca sia davvero dettagliata ci faremo aiutare da scimmie selvatiche”. Le foreste occupano il 70% del territorio della prefettura di Fukushima, dove a seguito dello tsunami dell’11 marzo 2011 è avvenuto il più grave incidente nella storia del nucleare civile dopo quello di Chernobyl. Il progetto richiede la cattura alcune decine di scimmie, al collo elle quali verranno messi i collari con gli apparecchi, dotati di Gps, per misurare la radioattività dell’aria e trasmettere i dati al centro di raccolta. Poi le scimmie verranno lasciate libere. L’esperimento dovrebbe durare per circa un mese, poi l’apparecchio verrà disattivato. Le scimmie che vivono nelle foreste di Fukushima si muovono in gruppo e ciascun gruppo agisce solitamente all’interno di una zona di circa quattro ettari. Con un numero adeguato di scimmie appartenenti a gruppi diversi, spiegano gli scienziati, si potra’ monitorare un’ampia area. ”Il ministero competente – ha detto Takahashi – sta conducendo controlli sulle radiazioni con aerei ma non ottiene dati precisi. Cos occorre fare meglio e se le cose con le scimmie andranno bene io vorrei in seguito usare anche cani e cinghiali”.