CASERTA – “Per i produttori di castagne è l’anno peggiore di sempre. La siccità prolungata ha amplificato gli effetti deleteri dell’insetto killer’, rendendolo più dannoso del solito e creando così un mix micidiale di effetti negativi che porterà a una raccolta magrissima, con cali generalizzati dell’70 per cento rispetto all’ordinario e intere zone in cui non si raccoglierà affatto. Oltre al danno economico, che ammonta a milioni di euro, nelle zone più vocate si teme anche per il rischio incendi che in questo periodo stanno martoriando la nostra Regione”.

Lo afferma Salvatore Ciardiello, presidente della Confederazione italiana agricoltori della Campania. In Campania, continua Ciardiello, si stima una stagione con il 70 per cento in meno di raccolto in modo particolare nelle aree più vocate e con produzioni di eccellenza come le Igp di Montella (Avellino), Roccamonfina (Caserta), Benevento e Roccadaspide (Salerno). Si prevede, quindi, una stagione in “rosso” a livello nazionale per le oltre 34 mila imprese del comparto, che tra il 1999 e il 2007 hanno potuto contare su una produzione pari a un valore medio di ben 46 milioni di euro di cui il 55% di appannaggio della regione.

 

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