Il tesoro di quadri fiammighi del XVI e XVII secolo trafugati dal collegio dei padri Scolopi di Genova era stato acquistato da un mercante d’arte genovese residente in Svizzera che aveva pagato al religioso circa 90 mila euro. I quadri erano in fase di restauro. Il blitz dei carabinieri di Castelletto e’ scattato quando il collezionista elvetico, dopo essere interrogato in caserma, ha ammesso di aver acquistato i quadri.

Lo stesso e’ indagato per ricettazione. Nelle prossime ore anche il sacerdote sara’ iscritto nel registro degli indagati. L’ex cappellano della Costa Concordia, che ha prestato servizio sulla nave da crociera prima dell’incidente all’isola del Giglio, dovra’ rispondere del reato di appropriazione indebita. Dei 90 mila euro che lo svizzero avrebbe pagato al padre scolopio, infatti, non ci sarebbe piu’ alcuna traccia. Lo stesso religioso, che e’ stato trasferito dall’ordine nel napoletano, e’ indagato sempre per lo stesso reato in un altro procedimento penale per aver fatto spese pazze con la carta di credito del collegio.

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