Avrebbero un precedente illustre i grandi evasori che un emendamento alla manovra prevede di colpire con il carcere: a finire dietro le sbarre nel lontano 1982 per un reato fiscale fu addirittura un premio Oscar, Sofia Loren. L’indimenticabile interprete della ‘Ciociara’ si consegno’ spontaneamente alle autorita’
per finire dietro le sbarre del carcere femminile di Caserta: una scelta fatta dall’attrice, che nel frattempo si era trasferita in Svizzera e poi negli Usa con la famiglia, per chiudere una lunga querelle con il fisco italiano. Nel 1973 le era stata accertata un’evasione fiscale su un imponibile di 112 milioni, e quattro anni dopo Loren veniva condannata ad un mese di reclusione. Alla fine Loren decideva di tornare in Italia e scontare la pena che l’attendeva anche se l’evasione, non si stanco’ di ripetere, dipendeva da errori del suo commercialista. E’ invece finita con una stretta di mano (e un lauto patteggiamento) la vicenda del motociclista Valentino Rossi, il ‘dottore’ per i suoi fan, che fini’ nel mirino dell’Agenzia delle entrate per un’evasione accertata di 25 milioni di imposta evasa. Il pluricampione con le norme contenute nell’emendamento alla manovra rischierebbe il carcere. Come lui molti altri vip: tra i piu’ celebri evasori accertati Maradona (alle casse italiane per la sua attivita’ al Napoli dal 1985 al 1990 dovrebbe circa 31 milioni di euro) e lo sciatore Alberto Tomba, che alla fine degli anni Novanta patteggio’ pagando circa 5 miliardi di lire. Anche il grande Luciano Pavarotti nel 2001 scelse la strade dell’accordo con il fisco e accetto’ di pagare, citando Garibaldi e il suo ‘Obbedisco’.