ERCOLANO – Nuova udienza del processo al racket di Ercolano, che vede imputati 19 presunti appartenenti ai clan rivali Ascione-Papale e Birra-Iacomino, accusati di estorsione ai commercianti. I 19 furono destinatari, il 27 maggio del 2011, di ordinanze di custodia cautelare in carcere nell’ambito dell’operazione ‘Strike’ dei carabinieri.
Stamattina in Tribunale sono stati ascoltati due testimoni: il titolare di un mobilificio e il gestore di una paninoteca. Il primo ha raccontato di aver ereditato l’attività dal padre e di essere stato costretto a pagare la tangente ad esponenti dei due clan in lotta tra loro fino a risentirne sul piano psico-fisico. Da qui la denuncia dei soprusi subiti. Il secondo – è emerso dalla testimonianza – fu convocato dagli esattori del clan Birra-Iacomino per versare la ‘quota della tranquillita’, pari a 1.500 euro. Ma quel giorno disertò l’appuntamento. La settimana successiva i due furono arrestati. Anche questa mattina in aula – come avvenuto per le precedenti udienze del maxi processo al racket – erano presenti le parti civili: Il Comune di Ercolano e l’associazione antiracket ‘Ercolano per la legalita”.