Una 85enne di Maranello, Antonietta Amato, mori’ nel 2008 lasciando tutti i suoi averi – un patrimonio stimato in 1,4 milioni – al Canile intercomunale di Modena nominato erede universale, ma gli effetti di questo lascito non sarebbero ancora evidenti o dichiarati dal Comune di Modena, ora gestore dell’eredita’.
Lo scrive la Gazzetta di Modena, che precisa anche come le spoglie della donna siano al momento introvabili. L’anziana dispose anche infatti, con un testamento olografo nel 2000, di essere tumulata nel cimitero modenese di Santa Maria di Mugnano dove, sempre secondo il testamento, era deciso il trasferimento alla morte della donna delle salme del marito Renzo Martinelli e del loro figlio Giorgio, in precedenza al cimitero di San Cataldo. Ma mentre lo spostamento delle tombe dei due uomini e’ stato effettivamente compiuto, non compare il nome di Antonietta Amato sulla tomba di famiglia. Risulterebbe solo sul registro del cimitero, ma niente ne conferma l’effettiva tumulazione insieme ai suoi cari, come conferma anche una foto della tomba di famiglia. Il Comune di Modena, il 27 gennaio 2011, aveva pero’ reso noto con un comunicato che dal 19 gennaio precedente le spoglie della Amato riposavano ”al cimitero di Santa Maria di Mugnano dopo il trasferimento da San Cataldo”. Un’operazione che era costata al Comune 3.000 euro. La stessa amministrazione comunale di Modena aveva assunto la gestione dell’eredita’ con una delibera del consiglio comunale. Sinora, secondo la Gazzetta di Modena, gli unici interventi a beneficio del canile intercomunale di via Nonantolana sarebbero stati il rifacimento del tetto per 200.000 euro e all’impianto idrico per 111.000. L’amministrazione comunale avrebbe pero’ piu’ volte sottolineato come il patrimonio dato in eredita’ dalla maranellese sia composto soprattutto da immobili, per la maggior parte in condizioni non eccellenti. Anche per questo vi sarebbero difficolta’ e ritardi nel convertire questi beni in interventi a favore del canile.