Giuseppe Alampi, 29 enne disoccupato della frazione di Fossato del comune di Montebello Ionico, nel Reggino, e’ stato arrestato questa mattina dai carabinieri in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Reggio Calabria per tentato omicidio, ricettazione, porto e detenzione illegale di arma clandestina in concorso.
L’indagine ha fatto luce sul proposito di omicidio premeditato dall’arrestato ai danni di Francesco Borrello, 54enne gia’ coinvolto in altri epidosi di sangue. L’attivita’ d’indagine, cordinata dal sostituto procuratore Francesca Stilla della Procura dei minori e dal sostituto Luca Miceli della Procura ordinaria, ha preso avvio lo scorso 10 ottobre, quando i carabinieri hanno rinvenuto una carabina con matricola abrasa occultata sulla spiaggia di Melito Porto Salvo nei pressi della barca di Francesco Borrello, proprio mentre questi era per mare per una battuta di pesca. Borrello e’ figura gia’ nota alle cronache locali e nazionali. Nel 2004 rimase ferito insieme a Paolo Foti, col quale venne arrestato, nel corso di una sparatoria in cui rimasero uccisi Giulio Verderame e Santo Carmelo Zampaglione, quest’ultimo parente di Giuseppe Alampi. Il 6 giugno 2008 Borrello fu il bersaglio di un agguato sul lungomare di Melito, quando contro di lui furono esplosi diversi colpi di pistola uno dei quali colpi’ un bimbo di 5 anni che assisteva a una recita scolastica in piazza. Successivamente per quell’episodio furono arrestati quali nandanti del tentato omicidio Leonardo e Antonino Foti. Pertanto, ripercorrendo l’intera vicenda, i carabinieri sono risaliti a un minore, un quindicenne, arrestato lo scorso 16 ottobre con l’accusa di avere occultato il fucile nel punto in cui poi l’avrebbero rinvenuto gli stessi militari. I carabinieri sono risaliti al presunto idetore del piano, identificato in Giuseppe Alampi, a casa del quale e’ stata rinvenuta una parte della tuta usata per avvolgere il fucile da occultare in spiaggia.