“Tra me e Michele Zagaria ci passa il mare, io e lui siamo ex amici”. Cosi’, in udienza, questa mattina, il boss ergastolano del clan dei Casalesi, Francesco Bidognetti, detto “Cicciotto ‘e mezzanotte”, intervenuto in aula d’udienza nel tribunale di Santa Maria Capua Vetere
per spiegare la sua posizione in merito ad alcune frasi intercettate tra lui e l’avvocato Carmine D’Aniello, accusato di favoreggiamento dai pm della Procura di Napoli. Bidognetti ha chiesto la parola alla Corte – presidente del collegio Raffaello Magi, a latere Francesca Auriemma e Paola Cervo – spiegando che il “Michele” che non provvedeva al suo mantenimento il cui nome era stato intercettato in carcere durante un colloquio con D’Aniello non si riferiva al latitante numero uno del clan dei Casalesi, Michele Zagaria, ma a Michele Bidognetti, suo fratello, e in piu’ rare occasioni all’avvocato Michele Santonastaso. “Io sono detenuto da quasi vent’anni – ha dichiarato Bidognetti – con Zagaria non ho niente a che fare, io ho sbagliato e sto pagando”. Francesco Bidognetti e’ il boss che assieme a Francesco Schiavone, Antonio Iovine e al latitante Zagaria ha retto le sorti del clan camorristico dei Casalesi. I primi tre boss sono stati arrestati e stanno scontando la pena dell’ergastolo, comminata nel processo Spartacus 1, al carcere duro. Zagaria, invece, e’ latitante da oltre 15 anni.