Complessi immobiliari acquistati e rivenduti nello stesso giorno con prezzi aumentati del 100%. Il tutto per costituire crediti Iva e iscrivere a bilancio costi superiori rispetto a quelli reali. Artefice, una societa’ immobiliare che acquistava intere palazzine per ristrutturarle e venderle frazionatamente.

La truffa e’ stata scoperta dall’Ufficio antifrode della Direzione regionale delle Entrate del Piemonte e dalla Direzione provinciale I di Torino: sono oltre 7,3 milioni di euro le imposte evase, che sommate a sanzioni e interessi diventano 9,8 milioni di euro da restituire all’erario. Il meccanismo della frode era articolato attraverso due filtri posti tra il primo venditore e la societa’ acquirente. La prima azienda, detta “cartiera”, acquistava l’immobile per conto della societa’ finale e lo rivendeva il giorno stesso al secondo filtro con un prezzo nominale raddoppiato. La “cartiera” apriva e chiudeva la propria attivita’ con quell’unica operazione economica e senza versare alcuna imposta. Il secondo filtro era una societa’ di capitali che acquistava dalla cartiera e rivendeva l’immobile alla societa’ finale, senza altri incrementi di prezzo. L’operazione rimaneva cosi’ a imposta neutra (quindi non generava debiti con il Fisco) e serviva unicamente come ulteriore schermo per nascondere la frode. Anche questo secondo filtro era una societa’ di fatto non operativa, amministrata da un rappresentante senza effettivi poteri decisionali (quello che in gergo viene definito “testa di legno”). Viste le “solide” contestazioni dell’Agenzia delle Entrate, la societa’ coinvolta ha definito l’accertamento con la procedura agevolata dell’acquiescenza (che prevede l’adesione totale alle conclusioni dell’Agenzia a fronte di una riduzione delle sanzioni). “Siamo di fronte ad un fenomeno grave – commenta il Direttore regionale delle Entrate del Piemonte, Rossella Orlandi – che stiamo cercando di stroncare aumentando la vigilanza su queste operazioni ad alto rischio fiscale. Deve pero’ maturare un forte cambiamento culturale nella nostra societa’. Chi si comporta scorrettamente danneggia tutti i contribuenti onesti e la libera concorrenza nel mercato”.

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