NAPOLI – Si è tenuta giovedì mattina, a Napoli presso la caserma della Polizia di Stato Raniero Virgilio, sede operativa dell’Ufficio Prevenzione Generale della locale Questura, la preannunciata assemblea generale indetta dal sindacato di Polizia Coisp.
All’importante evento hanno fatto gli onori di casa, Giulio Catuogno – segretario generale provinciale di Napoli – e Giuseppe Raimondi – segretario generale regionale della Campania. I leader locali hanno preceduto con i loro interventI, i vertici nazionali del Coisp, intervenuto con il segretario generale aggiunto Domenico Pianese ed il segretario nazionale Mario Vattone. I temi all’ordine del giorno erano di notevole importanza per gli appartenenti al comparto sicurezza e vertevano sul nuovo piano di armonizzazione del sistema pensionistico, il riordino delle carriere, la riorganizzazione delle strutture sul territorio nonché le nuove modalità sulla movimentazione del personale. Nella perfetta sintesi , il segretario generale aggiunto Domenico Pianese ha messo in evidenza il forte impegno del sindacato nel cercare di far modificare il sistema di armonizzazione delle pensioni del comparto sicurezza, precisando i notevoli sforzi fatti dallo stesso, con manifestazioni anche eclatanti, tali da far recedere il Governo verso un piano alquanto accettabile, anche se ancora pieno di penalizzazioni; per quanto riguarda il riordino, il leader nazionale ha specificato quanto l’attuale bozza sia vuota di contenuti, beffa per tutti gli appartenenti al comparto che unito alla prossima riorganizzazione delle strutture sul territorio completerebbe il disastro per il comparto sicurezza e quindi per tutta la cittadinanza. Domenico Pianese infine ha precisato come l’attuale carenza del personale , in aggiunta allo sciagurato turn over posto in essere dall’attuale Governo, stia facendo implodere il sistema sicurezza: “In Italia mancano nella piante organiche della Polizia di Stato – da dichiarato l’aggiunto – circa 9000 poliziotti, a Napoli ne mancano 900 e con gli imminenti trasferimenti ne arriveranno circa 80 come incremento dell’attuale; con numeri del genere il sistema sicurezza italiano è destinato ad implodere su se stesso, aggiungiamo il taglio alle risorse economiche confrontandolo agli enormi capitali di cui le organizzazioni criminali dispongono, nello specifico in Campania la camorra e allora diviene lapalissiano come il confronto sia improponibile , per cui i clan continuano a importare droga, ad ammazzarsi anche all’interno di un asilo nido , incutendo nella popolazione il terrore più assoluto a minaccia dei più elementari criteri di democrazia. La sicurezza è un investimento e non una spesa e questo il Coisp lo ricorderà sempre ai vari ministri.” L’intervento di Domenico Pianese scatenava uno spontaneo applauso dei circa 100 poliziotti che con vivo interesse e partecipazione hanno assistito alla riunione. L’evento è poi proseguito con l’intervento del segretario nazionale Mario Vattone, il quale con molta chiarezza, ha rappresentato le novità nei trasferimenti che dal prossimo anno interesseranno tutti gli appartenenti alla Polizia di Stato. Al termine un breve forum con domande da parte dei partecipanti, a cui seguivano i ringraziamenti da parte dei leader campani a tutti i colleghi intervenuti ed ai rappresentanti nazionali che hanno scelto Napoli per un così importante evento. “Non ci sono fondi per pagare gli straordinari – dichiara il segretario generale provinciale di Napoli Giulio Catuogno – non ci sono soldi per garantire i piccoli interventi di ordinaria manutenzione agli autoveicoli di polizia, per acquistare toner per fotocopiatori, stampanti, fax e carta; non ci viene data la possibilità di integrare adeguatamente le carenze di organico che si dilatano sempre più a dismisura e come pretendono, i nostri ministri, di combattere la criminalità ? Con l’ esercito ……….. I nostri governanti non hanno una concreta percezione della realtà. Non si sono ancora resi conto che il tanto acclamato “modello Caserta” è stato solo un flop e la cattura di alcuni pericolosi latitanti è da attribuire solo e soltanto all’impegno e all’abnegazione di alcuni investigatori che, pur di portare a termine il proprio lavoro, hanno dovuto far fronte alle croniche mancanze di fondi mettendo mano alla tasca … mentre il governo pagava profumate indennità all’esercito per andare a spasso nella provincia”.