Nell’aprile dello scorso anno, la Dia di Reggio Calabria, in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale reggino in base ad una proposta di misura di prevenzione avanzata dal Procuratore Distrettuale di Reggio Calabria, aveva gia’ sottoposto a sequestro beni mobili ed immobili nella disponibilita’ di D’Agui’.
Con il provvedimento di confisca di oggi, il tribunale di Reggio Calabria ha ritenuto D’Agui’ “imprenditore mafioso”, avendo contratto, secondo quanto si legge nel provvedimento, “uno scellerato patto” con la ‘ndrangheta: da un lato l’uomo avrebbe accettato le regole mafiose in merito alla distribuzione degli affari del territorio di riferimento e dei relativi ricavi, dall’altro, la criminalita’ organizzata, attraverso il metodo mafioso, gli avrebbe assicurato posizioni di mercato, monopolistiche od oligopolistiche, “che altrimenti non avrebbe ottenuto”. Con lo stesso provvedimento inoltre, il Tribunale ha disposto nei confronti di D’Agui’ la misura della sorveglianza speciale per la durata di tre anni e sei mesi con obbligo di soggiorno.