NAPOLI – Dopo aver debuttato in prima assoluta alla XXIII edizione di Benevento Città Spettacolo, sarà in scena venerdì 25 e sabato 26 gennaio 2013 alle ore 20.30, alla Sala Assoli di Napoli, lo spettacolo Caina di Davide Morganti, con Luisa Amatucci e Gabriele Saurio, per la regia di Stefano Amatucci.
L’emigrazione è diventata una delle malattie del nostro tempo, almeno così è percepita in Occidente, una minaccia che provoca avversione, rabbia, timore; qualcosa da cui difendersi e non da curare secondo le idee illuministiche a cui dovremmo essere stati educati. E’ un paradosso ma l’odio, da noi, si è trasformato in una forma di superiorità culturale che cerchiamo di imporre a giustificazione di ogni atto, quasi fosse una delle punte più avanzate della nostra civiltà. Enza, detta Caina, ha un passato da killer per la camorra, uccideva con freddezza e agiva con disprezzo. Era specializzata nell’uccisione degli extracomunitari, perché il suo è un animo xenofobo, violento, e con un odio viscerale per tutto ciò che non appartiene alla sua lingua, alla sua razza, alla sua pelle e soprattutto alla sua religione, perchè lei incarna i luoghi comuni, le paure di chi ha una rozza visione dell’Islam. Per Caina ammazzare i “negri”, i musulmani, era una missione, una sorta di pulizia etnica. Ora, invece, passa le sue notti in spiaggia, dove fa un mestiere particolare, la ‘trova-cadaveri’: il suo compito, è quello di raccogliere tutti i corpi annegati degli extracomunitari mentre dall’Africa cercano di arrivare in Italia. Per motivi d’igiene, Enza li porta via dall’acqua, di notte, quando stanno per arrivare a riva: è estate i lidi sono aperti, c’è il rischio che il turismo vada in malora. Lei porta i cadaveri in un ex cimitero di camorra recuperato dallo Stato e trasformato in un luogo dove smaltire questo materiale umano ingombrante, che sarà sciolto nella calce. Conosce Nahiri, un tunisino che si nasconde tra i morti. Anche lui fa il ‘trova-cadaveri’, ma è abusivo. Tra i due si stabilisce il classico rapporto vittima-carnefice. Ambedue vivono, però, con la costante paura di essere fatti fuori da altri abusivi extracomunitari, il cui intento è di cacciarli dal posto più fecondo del litorale. Nahiri e Caina si scrutano diffidenti, si annusano come belve. Ma poi, un finale inaspettato trasformerà Caina da carnefice in vittima del suo stesso male. “Leggere Caina di Davide Morganti – spiega il regista – è stato per me un pugno nello stomaco. Oltre alla feroce bellezza della scrittura, la protagonista, ti risucchia, t’imprigiona nel suo animo nero, costringendoti a guardare il mondo con i suoi occhi infuocati. Raccontare il male, il pregiudizio, l’ignoranza attraverso la mente di chi li esercita è un viaggio, per me, interessante quanto inquietante”. Presentato dall’Associazione Culturale Jeu de Dames per Armando Fusco Produzioni, l’allestimento si avvale della consulenza scenica di Roberto Crea, i costumi di Antonella Mancuso, le luci di Gianni Netti, le musiche originali di Louis Siciliano, le immagini animate di Michele Fierro. La voce di Zahidah è di Isa Danieli.