Hanno decapitato la statua risalente al periodo romano all’interno di un giardino privato di via di Villa Ada, tentando di trafugarla. A rovinare il piano, pero’, la segnalazione al 113 di un residente della zona, che aveva notato la presenza di due persone sospette viste uscire dalla villa dopo aver scavalcato il muro di cinta, e gli agenti dei Commissariati Vescovio e delle Volanti, che, insieme ai colleghi del Commissariato Salario-Parioli, hanno sviluppato l’attivita’ che ha condotto all’arresto dei due.
Pochi minuti dopo la segnalazione, infatti, gli equipaggi della Polizia sono arrivati sul posto. Contattato il proprietario, l’uomo ha riferito di non essersi accorto di nulla. Insieme agli agenti del Commissariato Vescovio e delle Volanti, hanno fatto un rapido giro nei giardini, controllando anche il perimetro della casa per verificare eventuali segni di effrazione a porte e finestre senza riscontrare anomalie. Terminato il sopralluogo, gli agenti hanno battuto la zona e, giunti nella vicina piazza Verbano, hanno notato due persone molto somiglianti alle descrizioni fornite al 113 dal richiedente. Con passo spedito e una grossa busta in mano, alla vista degli agenti hanno tentato di eludere il controllo facendo capire ai poliziotti che quella grossa e pesante busta che stavano trasportando era destinata al cassonetto dei rifiuti. Ma la mossa non ha sortito l’effetto sperato e i due sono stati controllati e identificati. Nella busta, infatti, oltre ad una “mazzetta” di 10 kg a manico lungo, gli agenti hanno rinvenuto la testa di una statua di cui i due fermati non hanno saputo dare spiegazioni. A questo punto gli investigatori hanno ricontattato il proprietario dell’immobile “visitato”, il quale, dopo un controllo piu’ accurato, ha accertato che effettivamente a una delle statue situate nel giardino mancava la testa. La scultura, risalente all’epoca romana e di importante valore storico, era stata decapitata dai due a martellate. Accompagnati negli Uffici del Commissariato Salario, dove si e’ proceduto ai riscontri del caseo, e dopo le perquisizioni a carico dei due stranieri, per F.H. e I.C., entrambi romeni, rispettivamente di 21 e 39 anni, sono scattate le manette. Messi a disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria dovranno rispondere di furto aggravato. Il prezioso reperto e’ stato riconsegnato al proprietario.