Il tribunale di Marsala (collegio presieduto da Gioacchino Natoli) ha assolto cinque militari della Marina finiti sotto processo a seguito della denuncia di una donna di 33 anni, sottocapo di terza classe truppa, che secondo l’accusa sarebbe stata perseguitata da un suo superiore, invitata a ritirare la querela presentata e costretta a subire abusi sessuali da un collega.
All’epoca dei fatti (2007-2009) la donna prestava servizio alla Capitaneria di porto di Mazara del Vallo (Tp). Di stalking in danno della donna, nonche’ di abuso d’ufficio e omissione di denuncia, era accusato il capitano di fregata Claudio Manganiello, 42 anni, a quel tempo vice comandante della Capitaneria di Mazara del Vallo (Tp), per il quale il pubblico ministero Sabrina Carmazzi aveva chiesto la condanna a un anno e 4 mesi di carcere, piu’ 3 mesi di reclusione militare. L’ufficiale, attualmente comandante a Termoli (Molise), era accusato di avere sottoposto la donna (ora in servizio a Marsala) a una serie di atti persecutori. Di violenza sessuale (per avere abbracciato e baciato in bocca la collega, contro la sua volonta’, durante un turno di servizio notturno) era accusato il capo di prima classe Gianluca Perrone, 40 anni, per il quale il pm aveva chiesto la condanna a un anno e 9 mesi di carcere, piu’ un anno di reclusione militare. Otto mesi ciascuno, invece, erano stati invocati per i marescialli Gualtiero Migliorini, di 46 anni, e Concetto Cappuccio, di 47, accusati di omessa denuncia, nonche’ di avere cercato di convincere la presunta vittima a rimettere la querela – per atti persecutori – presentata contro il vice comandante Manganiello. Una multa di 300 euro, infine, era stata invocata per il maresciallo Alberto Urso, di 55 anni, imputato per omessa denuncia della violenza sessuale dopo il racconto della collega che con lui si sarebbe confidata.