FRATTAMAGGIORE – Il complesso monumentale della Basilica di S. Sossio in Frattamaggiore, e precisamente l’antichissima Chiesa di S. Maria delle Grazie, ospita dal 9 al 20 febbraio, proveniente direttamente dalla Libreria dei Girolamini di Napoli, la mostra fotografica “L’Anima del tempo” di Massimo Listri, commissionata dall’associazione culturale “Di Meo Vini ed Arte”.
L’evento, ideato dalle prof.sse Bianca Iadicicco de Notaristefani e Teresa Del Prete dell’Istituto di Studi Atellani, reso possibile dalla disponibilità del parroco Mons. Sossio Rossi, nasce dalla volontà di diffondere la ferma consapevolezza che il patrimonio artistico è un elemento fortemente connotativo della storia e del destino di un Paese. Convinzione comune è, inoltre, la piena condivisione che la sua salvaguardia possa contribuire alla perpetuazione dell’identità culturale e civile di un popolo. Le immagini fotografiche di Massimo Listri sono state commissionate per il Calendario Di Meo anno 2013, undicesima edizione, ed hanno riscosso un plauso internazionale per il glamour e l’arte.
Il Calendario è nato da un’idea dei fratelli Di Meo, Roberto, Generoso ed Erminia (scomparsa tristemente nel marzo del 2012), titolari dell’omonima azienda vinicola di Salza Irpina ,nota per l’eccellenza dei suoi vini. Fin dalla sua prima edizione, il Calendario si è contraddistinto per il suo legame con il mondo dell’arte e la capacità di coinvolgere importanti artisti, liberi di interpretare i mesi dell’anno a seconda del tema e della loro creatività. La prima storica edizione del Calendario Di Meo è del 2002: all’esordio si celebrò lo stretto legame della famiglia con l’universo della vite e dei vini pregiati, attraverso un’inedita pubblicazione di dipinti provenienti dal Museo di Capodimonte, ispirati al mondo della vigna. Negli anni successivi il Calendario Di Meo si è affermato quale oggetto da collezione da parte di un numero di appassionati costantemente in crescita. Per il 2013 il Calendario è un prestigioso e raffinatissimo omaggio a Napoli ed alle sue Chiese antiche, ancora da restaurare e perciò chiuse al pubblico. I Di Meo attraversano la città partenopea e si soffermano sui suoi tesori più nascosti e più violentati dal tempo e dall’indifferenza degli uomini; un excursus sulle condizioni di dodici chiese napoletane, in molti casi poco o per nulla conosciute, ma tutte contrassegnate da un triste comune denominatore: l’abbandono e l’incuria. Ad accompagnarci in questo magico viaggio virtuale sono le suggestive, elegantissime immagini realizzate da Massimo Listri, colto e sensibile fotografo di fama internazionale oltre che curatore di splendidi libri d’arte, riportate al pubblico con gigantografie. Presi per mano dall’estro artistico di Listri, i crudi scenari di degrado prendono vita e forma, conducendoci dolcemente in un universo artistico e surreale, regalandoci una visione diversa di un mondo tanto reale (l’abbandono), quanto onirico (la potenza evocativa dei luoghi e delle immagini): due estremi che solo la sofisticata genialità dell’artista poteva unire in un modo così sublime e perfetto. Un viaggio nella Napoli più vera, nascosta e vibrante al tempo stesso, frutto di un’attenta e rigorosa selezione realizzata anche grazie al sostegno e aiuto del Soprintendente Fabrizio Vona . Sant’Agostino alla Zecca, Sant’Aspreno ai Crociferi, Immacolatella a Pizzofalcone, San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo, Santa Maria delle Grazie a Caponapoli, Santa Maria della Scorziata nella Sanità, Santa Maria della Sapienza in Via Costantinopoli, Disciplina della Croce nel circondario di Forcella, Santa Maria del Popolo agli Incurabili, Santi Severino e Sossio in via BartommeoCapasso, Santi Cosma e Damiano ai Banchi Nuovi, Santa Maria Vertecoeli presso il Decumano Maggiore sono le chiese protagoniste del Calendario; a queste si aggiunge la bellissima Chiesa dei Girolamini in Via Duomo che fa da copertina al Calendario. Ad ospitare l’evento inaugurale è già stata una sede d’eccezione: il Complesso Monumentale dei Girolamini di Napoli, uno straordinario scenario di storia e bellezza artistica fondato nel XVI secolo. Ora la mostra giunge a Frattamaggiore prima di essere trasferita a Firenze: per attuare questo evento culturale si ringraziano per il loro fattivo impegno le prof.sse Bianca Iadicicco e Teresa Del Prete, la dott.ssa Alessia Capasso fotoreporter ed il dott. Generoso Di Meo. Frattamaggiore “Città d’Arte e Benedettina” è una realtà viva, grazie anche all’impegno della Basilica Pontificia di S. Sossio L.e M. e dell’Istituto di Studi Atellani. Per questa occasione graditissima è stata la collaborazione della Associazione Culturale Di Meo Vini ed Arte (Salza Irpina – AV). Un grazie particolare va alla Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco dott. Francesco Russo e all’Assessorato alla Cultura diretto dalla sig.ra Rosa Bencivenga.