L’invito al voto disgiunto in Lombardia per Ambrosoli da parte di alcuni esponenti ‘montiani’ non indurrà alla “desistenza” Antonio Ingroia, anzi: “Quelle prese di posizione – spiega a Repubblica il candidato premier di Rivoluzione civile – sono una dimostrazione che c’é un inciucio in corso fra Monti e il Pd”. “E’ un grave errore politico – sottolinea Ingroia – di cui il Pd porterà con se la responsabilità. Non potrà mai fare una politica di centrosinistra: ne farà una neo-liberista. Contro la quale ci opporremo con tutte le forze”.
In Regioni-chiave, aggiunge, “ci vedono come guastafeste perché portiamo proposte innovative e rivoluzionarie. Fra queste la legge Ingroia-La Torre che ho scritto con Franco La Torre, il figlio di Pio La Torre. L’obiettivo è quello di aggredire patrimoni della mafia ma anche dei corrotti e dei grandi evasori fiscali”. “Il fatto che siano in tanti ad attaccare sempre Ingroia – dice riferendosi anche alle ultime affermazioni di Matteo Renzi – significa che hanno veramente paura. Io so una sola cosa: l’unico voto utile per una forza dalla parte dei cittadini è quello a Rivoluzione civile. Anziché per il Pd che va nelle braccia di Monti”. “Avevo sempre detto che non mi sarei mai candidato sotto le bandiere di un partito. E infatti guido un movimento nuovo. Grasso ha invece scelto legittimamente di correre per un partito. Peccato che è un partito che non ha mai fatto la lotta alla mafia”.