La procura di Grosseto ha chiesto al gup Pietro Molino il rinvio a giudizio per il comandante della Costa Concordia Francesco Schettino per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio, abbandono di nave.
Chiesto il processo anche per due ufficiali in plancia, il timoniere, l’hotel director e Roberto Ferrarini. Oltre a Schettino viene chiesto il processo, sotto vari profili di reato, per gli ufficiali in plancia Ciro Ambrosio e Silvia Coronica, per il timoniere Jacob Rusli Bin, per l’hotel director Manrico Giampedroni e per il capo dell’unità di crisi di Costa Crociere Roberto Ferrarini. Schettino deve anche rispondere dei reati di abbandono di persone incapaci e mancata collaborazione con l’autorità marittima. Con lui rispondono: di naufragio colposo, Ciro Ambrosio, Jacob Rusli Bin e Silvia Coronica; di omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime gli stessi Coronica, Rusli Bin, Ambrosio (tutti in plancia con lui al momento dell’urto con gli scogli del Giglio) più Giampedroni e Ferrarini; di mancata collaborazione con l’autorità marittima, Ambrosio e Ferrarini.
“Si vuole ribadire che la vicenda non presenta alcun ‘mistero’ irrisolto, come invece da alcuni a suo tempo incautamente ventilato” e “ad oggi non può che ripetersi come, pure all’esito di sofisticatissime indagini su tutti gli aspetti rilevanti, la causa determinante degli eventi di naufragio, morti e lesioni sia purtroppo riconducibile al ‘fattore umano'”. E’ quanto afferma il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio commentando le richieste di rinvio a giudizio per il disastro della nave Costa Concordia. “Allo stato degli atti e avuto riguardo alla completezza dell’attività investigativa svolta – ha anche affermato Verusio -, non sussistono perplessità di qualche rilievo in merito allo svolgimento dei fatti”.