”Il mio dovere l’ho fatto, se il sottosegretario non mi ritiene una bestia mi chiami al telefono, se no io da qua non scendo”. Ha urlato forte nel megafono questa frase, fra le altre, Francesco Di Palo, una cinquantina d’anni, l’uomo, tecnicamente
un ‘testimone di giustizia’ cioe’ chi dopo aver testimoniato in uno o piu’ processi viene sottoposto a un programma di protezione, da ore su una una gru a 40 metri di altezza dal suolo in via Bistolfi, quartiere Rubattino, alla periferia di Milano. Di Palo, salito sulla gru verso le 14.30 e ancora non sceso, ha chiesto di parlare con i carabinieri i quali hanno mandato anche un ‘mediatore’, cioe’ un esperto di queste situazioni in grado di intraprendere una ‘trattativa’. L’uomo ha esposto anche uno striscione con la scritta: ”Dopo aver denunciato il clan hanno distrutto il futuro dei miei figli adesso basta”. Sul posto ci sono comunque anche i pompieri e le ambulanze. Di Palo, che risiede in un domicilio riservato, nei mesi scorsi era gia’ salito sull’Arengario di Monza per protesta svelando di fatto la sua identita’ ovviamente riservata. Da quanto si e’ appreso, il testimone di giustizia aveva un’attivita’ imprenditoriale, in Puglia, e ha denunciato e fatto arrestare alcuni estorsori e appartenenti a una organizzazione criminale. Per questo motivo era stato fatto trasferire in Lombardia.