Una vita da precario, senza certezze e senza futuro. Il mercato del lavoro è diventato ormai una giungla nella quale è difficile sopravvivere, soprattutto per i giovani. Trovare un’occupazione è un’impresa impossibile, o quasi, trovarne una stabile e duratura è un sogno che non si avvera.

Proprio attorno al grave problema del “precariato metropolitano” ruota il festival che dal 29 settembre al 1 di ottobre si svolgerà Napoli. L’iniziativa nasce sulla scia della manifestazione internazionale del 15 ottobre, promossa dagli “indignados” spagnoli, ma che abbraccerà tutta l’Italia con lo scopo di rivendicare i diritti negati dalla crisi finanziaria globale.

Il festival napoletano è stato organizzato da precari ma anche da una fitta rete di studenti universitari giustamente preoccupati per un futuro sempre più avvolto dalle nubi dell’incertezza. Uno degli organizzatori, Giovanni Pagano, spiega che “l’evento nasce da una vera e propria esigenza di unirsi alle tantissime persone costrette a vivere nella totale precarietà, sia lavorativa che personale”. Saranno, dunque, tre giornate di riflessione e confronto, ma anche di musica e divertimento.

Si parte oggi, giovedì 29, con un incontro pomeridiano al Maschio Angioino che si terrà alle ore 16 e 30 e sarà basato su un work shop attinente a temi quali la privatizzazione della formazione e della scuola come spazio pubblico,alle 17 e 30 ci sarà una conferenza sulla precarietà e i spazi metropolitani per poi proseguire in serata, dalle ore 21 in poi, con dibattiti e concerti di band emergenti.

Riflettori accesi sul precariato anche venerdì 30, giorno in cui , dalle ore 16 , saranno presenti i rappresentanti del Coordinamento campano dei giornalisti precari, i quali, oltre al work shop, presenteranno anche l’assemblea che discuterà delle rivolte e dell’indignazione del popolo europeo. Il programma si conclude sabato 1 ottobre nelle sede della facoltà di architettura, Palazzo Gravina, dove dalle 16 alle 18 si terranno dei dibattiti sostenuti da docenti universitari , seguiti alle ore 19 dalla proiezione del film “RCL – Ridotte Capacità Lavorative” di Paolo Rossi, fino ad arrivare alla chiusura delle ore 22 e 30 con il cencerto dei 24 grana, band sempre presente e attiva politicamente.

Non resta che sperare che il volume della musica e della voce del popolo sia abbastanza elevato da farsi sentire fin sopra ai “piani alti”.

Iolanda Fortunato

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