“Se il popolo vuole che io mi candidi alla presidenza del Paese, così sia”. Lo dice a Repubblica Aung San Suu Kyi, Nobel per la pace appena rieletta alla presidenza della Lega nazionale per la democrazia (Lnd) nel congresso del principale partito dell’opposizione birmana.
“Non modifichiamo la politica di base, da sempre fondata sui principi della democrazia, dei diritti umani e della riconciliazione nazionale – spiega rispondendo a una domanda sul suo partito dopo il Congresso -. Cambieranno certi aspetti secondari: nel passato siamo stati un ‘Partito contro’, ora dobbiamo cambiare ogni forma di costrizione nel ruolo di oppositori”. Alle critiche riguardo alla inadeguata rappresentanza dei giovani nel partito Suu Kyi risponde che “nel nuovo comitato centrale ci sono molti giovani. Se nel Comitato esecutivo non sono tanti, è perché lì serve esperienza. Quanto ai giovani, ne avremo bisogno sia nel partito che nel Paese”. Dal nuovo Comitato esecutivo si aspetta “abilità specialmente nel trattare con i gruppi etnici e le donne. Anche per questo abbiamo scelto persone più anziane, con l’esperienza che viene dalla conoscenza del nostro passato”. Nessun pronostico sulle future elezioni: “il sostegno del popolo viene dalla volontà di cambiare. Ma è difficile dire cosa e dove potremo cambiare. Vedremo: una cosa alla volta”.