Il governo indiano ha deciso di procedere nei confronti dei marò invocando la sezione 34C del suo Extradition Act del 1962 che permette di escludere la pena di morte, non prevista dalla legislazione italiana.
Lo ha dichiarato oggi il ministro dell’Interno Sushil Kumar Shinde. Intervistato dall’Economic Times, Shinde ha ribadito che il nostro “governo ha preso un impegno internazionale con l’Italia secondo cui per i marò non sarà richiesta la pena di morte. Ed esso sarà onorato”.