CASERTA – Il clan dei casalesi aveva investito consistenti somme di denaro in una società finanziaria di San Marino; quando la società entrò in crisi i boss, per non perdere il loro denaro, si fecero consegnare alcuni beni, tra cui una Ferrari.

La circostanza emerge dall’ordinanza di custodia cautelare notificata oggi dai carabinieri a 24 persone ritenute legate al clan dei casalesi e ad un’altra organizzazione camorristica attiva ad Acerra (Na). Uno dei provvedimenti è stato notificato in carcere a Carmine Schiavone, figlio del boss Francesco, accusato di essere il promotore dell’associazione a delinquere. Tra gli arrestati figurano inoltre alcuni emiliani e marchigiani accusati di avere messo a disposizione dei casalesi le loro conoscenze sul territorio. Le attività dei clan campani riguardano soprattutto le zone di Fano, Pesaro, Riccione, Rimini e San Marino.

 

Francesco Agostinelli, classe 64

Riccardo Agostinelli, classe 57

Mario Barallo, classe 83

Roberto Bellarosa, classe 62

Gennaro D’Amore, classe 68

Salvatore Di Puorto classe 73

Sigismondo di Puorto classe 72

Roberto Giammattei, classe 48

Mario Iavarazzo, classe 75

Antonio Lamboglia, classe 62

Laureta Lufo, classe 74

Pasquale Maisto, classe 74

Giuseppe Mariniello, classe 65

Guido Montebelli, classe 59

Roberto Pierucci, classe 68

Mirko Ponticelli, classe 86

Ferdinando Raia, Classe 66

Erjon Saliiu, classe 83

Roberto Santirocco, classe 74

Carmine Schiavone, classe 83

Giorgia Serafini, classe 76

Francesco Sinatra, classe 81

Francesco Vallefuoco, classe 67

Massimo Venosa, classe 75

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