NOLA – In occasione della tappa della Carovana Internazionale della Legalità il presidio locale dell’Osservatorio sulla camorra e l’illegalità aderisce alle iniziative promosse dall’associazione LIBERA presso il territorio dell’area nolana. Una occasione per cementare il percorso, già avviato da tanti cittadini e associazioni, verso la creazione di una comunità locale ove non siano più riconosciuti i ‘valori’ distorti e immorali tipici dell’antropologia mafiosa.
“L’area nolana ha da sempre rappresentato un modello atipico o quantomeno meno convenzionale, agli occhi dell’opinione pubblica, di sistema criminale. – dichiara il responsabile locale dell’Osservatorio, Antonio Alfieri – ‘Università della camorra’, come la definiva il procuratore Izzo una quindicina di anni fa, l’area nolana, pur non vivendo particolari fenomeni di manifestazione violenta della criminalità organizzata, ne è in maniera strisciante dominata da decenni.
La presenza di una criminalità organizzata che ha fatto del cemento e dello sversamento illegale dei rifiuti la propria principale attività, che ha avuto nei finanziamenti pubblici per gli appalti per le infrastrutture e i servizi la sua principale fonte di profitto e nell’inquinamento dell’economia legale il canale preferenziale del riciclaggio di denaro di provenienza illecita.
Lo sviluppo di una classe imprenditoriale e professionale asservita agli interessi illeciti che nel corso degli anni ha invaso, forte dell’enorme potere economico che la affiancava, il mondo delle professioni e dell’imprenditoria ‘legale’ condizionando pesantemente il sistema socioeconomico del territorio dell’area nolana.
La occupazione progressiva degli spazi di rappresentanza politica di soggetti più o meno culturalmente legati alla criminalità organizzata e alle sue derivazioni professionali/imprenditoriali con il fine di ridurre gli enti locali del territorio dell’area nolana solo a uno strumento per indirizzare la quasi totalità dei fondi pubblici al finanziamento dei sistemi criminali.
Il progressivo indebolimento della società civile, – continua Alfieri – parte sana della comunità locale ha causato negli anni un clima di sfiducia e indifferenza da parte delle comunità locali, nei confronti della cosa vita pubblica e una scarsa partecipazione ai processi di pianificazione e gestione del territorio.
La corruzione negli enti pubblici locali, la manifesta incapacità e autoreferenzialità di diversi amministratori e rappresentanti politici del territorio è una condizione evidente, ed essa è anche e soprattutto il frutto di una comunità locale che ormai riesce ad esprimere solo ‘il peggio di sé’; quasi ormai rassegnata che da essa non possa scaturire espressione migliore.
Ma il territorio dell’area nolana può rinascere!
Il territorio dell’area nolana può effettivamente invertire il circolo vizioso in cui versa da decenni e liberarsi dalla morsa degli apparati criminogeni, se non criminali, che la dominano.
Per operare una rinascita civile nel territorio dell’area c’è bisogno, innanzitutto, della rinascita di una coscienza civile collettiva, che deve vedere impegnate tutte le ‘forze sane’ delle comunità locali.
La costituzione del presidio locale di Libera – conclude Alfieri -rappresenta una ulteriore tappa del percorso di rinascita civile del territorio; un percorso che stiamo faticosamente perseguendo da anni e che ci vedrà attivamente impegnati nell’ambito della Associazione fondata da don Ciotti.”