CASERTA – L’amministrazione comunale casertana sta calando un altro terribile colpo su una città agonizzante, debilitata , svilita e derisa. Avvantaggiata dalla sostanziale inconsistenza dell’opposizione in consiglio comunale questa amministrazione continua a governare la città di Caserta senza riuscire a risolvere il benché minimo problema dall’insediamento ad oggi.
I trasporti, i rifiuti, la ZTL, il traffico, le buche nelle strade, il Macrico, le cave , le discariche , il Policlinico, il patrimonio artistico monumentale, la Reggia e il Belvedere di San Leucio, la legalità, sono alcuni dei nodi, citati alla rinfusa, che andavano affrontati e risolti. Questa amministrazione li ha anzi ulteriormente peggiorati.
Quella di Caserta è un amministrazione virtuale, vive di apparenza e comunicati verso i problemi dei cittadini, ma si rivela particolarmente efficiente nello “sbarazzarsi” di beni e funzioni pubbliche a favore di qualche privato.
In una città subissata da cartelli che offrono un abnorme quantità di appartamenti in vendita o da fittare, a testimonianza di una grande capacità ricettiva, ma in sofferenza per mancanza di acquirenti, la giunta si appresta a consentire la costruzione di altri trecento appartamenti, bruciando in questo modo altri 40. 000 mq. di territorio cittadino. Questa è la risposta al richiamo della vocazione alla speculazione edilizia che sembra scolpita nel DNA di questa città e a cui ogni amministrazione non rinuncia a portare il suo mistico sacrificio. Alla stessa logica rispondono anche l’allocazione di un ristorante nelle Stalle Reali del Belvedere di San Leucio e la scellerata delibera con cui si appresta ad affidare a privati, in concessione per trent’anni, la gestione del servizio integrato, di distribuzione dell’acqua potabile nella città di Caserta.
Con questa delibera di giunta viene ignorata la volontà espressa da una nazione intera, compresa la pressoché unanime volontà dei cittadini casertani che, votando il referendum nel 2011, si sono espressi per il 98% contro la mercificazione dell’acqua, favorevoli, quindi, ad una gestione pubblica dell’acqua nella città di Caserta.
Come si rileva dalle note della delibera, la scelta dell’amministrazione di concedere ai privati, per trent’anni la gestione dell’acqua a Caserta viene esplicitamente giustificata ammettendo l’incapacità di dare seguito a scelte diverse. L’amministrazione, quindi, si libera semplicemente del problema perché troppo impegnativo, ignorando i costi derivanti da questa scelta frettolosa e vergognosa, che graveranno sui cittadini casertani per i prossimi trent’anni.
E’ da rilevare che la motivazione di questa scelta è in linea con i dettami di un centro destra che vuole cogliere tutte le opportunità di fare profitto privato a tutti i costi, anche su un diritto umano fondamentale, un bene collettivo come l’acqua. L’acqua costituisce un bene comune irrinunciabile ed inalienabile, che non può essere proprietà di nessuno. Questa è stata la volontà degli italiani, e non consentiremo che questa esigenza manifesta possa essere così impunemente disattesa.
Caserta, 17 maggio 2013
Sinistra Ecologia e Libertà – Circolo ‘P. Neruda’ – Caserta