“Il Nord e’ sull’orlo di un baratro economico che trascinerebbe tutto il nostro Paese indietro di mezzo secolo, escludendolo dal contesto europeo che conta”. E’ l’allarme lanciato dal presidente degli industriali Giorgio Squinzi, nel corso dell’assemblea pubblica di Confindustria. L’obiettivo “deve essere ora uno solo: tornare a crescere”, e’ la parola d’ordine scandita da Squinzi.
“Domanda e competitivita’ sono le due leve su cui agire per ritrovare la strada della crescita”, ha spiegato. “Serve una netta discontinuita’ con le logiche di breve respiro che hanno ispirato molte politiche del passato”. E le imprese sono a fianco del governo: “Sono pronte a supportare l’azione del governo con investimenti e occupazione”. Se questo “sara’ il governo della crescita noi lo sosterremo con tutte le nostre forze”.
A causa “della forte instabilita’ istituzionale e politica” e della “costante emorragia di posti di lavoro”, il Paese si “e’ trovato soffocato in una duplice stretta” e “la tenuta del tessuto sociale e’ messa a dura prova”. Bisogna, ha avvertito Squinzi, risolvere la questione della mancanza del lavoro, che “e’ la madre di ogni male sociale”. Nella sua relazione all’assemblea annuale, Squinzi ha sottolineato che la questione “va affrontata in maniera strutturale e con equilibrio, intervenendo sul costo, sulla produttivita’ e sulle regole”. Il mercato del lavoro secondo gli industriali va corretto: “E’ troppo vischioso e inefficiente. Occorre garantire piu’ flessibilita’ in ingresso e nell’eta’ del pensionamento, per favorire il ricambio generazionale. Su questi temi gli aggiustamenti sono inutili, in qualche caso dannosi”. C’e’ sintonia tra le parole di Squinzi e quelle del premier Gianni Letta, che ha parlato alla platea di Confindustria: “Nel 2020 il 20% del Pil dovra’ essere prodotto dalle industrie”, ha auspicato Letta agli imprenditori. “La sfida e’ ridare slancio all’industria” e che questa sia “piu’ attenta al capitale umano, al territorio, all’internalizzazione”. “La sfida dell’Italia e dell’Europa – ha aggiunto Letta – e’ poi quella del lavoro. Ieri ne abbiamo parlato al Consiglio europeo che ha fissato l’obiettivo ben preciso della lotta alla disoccupazione”.