Tanti a sinistra “sono ossessionati da me. D’Alema mi ha chiamato energumeno tascabile, Furio Colombo mini-ministro. La damnatio di Gino Strada, la ‘seggiola’ di Dario Fo, gli psicologismi d’accatto di Francesco Merlo, per cui la mia politica sarebbe frutto del mio complesso… Bastaaa!”.

Renato Brunetta spiega al Corriere della Sera che “una battuta” la accetterebbe, ma “in queste parole infami c’é lo sguardo che mi è dedicato, ed è profondamente razzista. Fanno come con Balotelli: siccome è un vincente, gli fanno buu”. Balotelli per il colore della pelle, “e io sono piccolo. Perché tanta ferocia nei miei confronti? Per la mia altezza? Perché un nano osa pensare e non solo fare la comparsa nei film di Fellini? Osa parlare di tutto e non solo della sua statura? Osa far politica a tutto tondo e con grinta?”. Secondo Brunetta, persino “Fonzie-Renzi”, che pure lo ha difeso, “é ossessionato da me”. Ora, dice l’ex ministro, “sono un leader culturale di un’area. Però non mi attaccano per le mie tesi, ma per la mia statura. Anche Monti l’ha fatto. Pur di non darmi ragione, ridono di me. Cercano di ridicolizzarmi”. Ma “basta con la storia del nano e del complesso che ne avrei derivato. Balle”, e aggiunge, citando De André: “‘nessuno conosce la statura di Dio’. Il mio punto di forza è essere me stesso, tutto intero. Ho il carattere che ho: un cattivo carattere”. Quanto alla durata dell’esecutivo “ogni governo nasce per durare una legislatura. E dura finché governa. Nessuno è così pazzo da far cadere un governo che governa”.

 

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