“Siamo all’inizio di una legislatura e ci sono tutte le condizioni perché questo sia un governo che duri”, anche perché la stabilità è indispensabile per affrontare le prossime scadenze europee. Semmai, secondo l’ex premier Mario Monti il rischio è quello di “una riduzione del livello di ambizione”.
E bisogna evitare, spiega in una lunga intervista al Mattino, che “il tema delle riforme istituzionali assorba una parte eccessiva dell’energia politica” soprattutto “se questo significa disarmare o anche solo rallentare sulle riforme economiche e sociali”. Forma di governo e legge elettorale “sono importanti” ma il sistema istituzionale attuale non deve diventare “il parafulmine su cui scaricare le responsabilità delle gravi insufficienze della politica”. E le larghe intese devono servire proprio “ad assorbire meglio i costi politici” delle scelte “per chiedere impegni ai partiti e al Paese, non per redistribuire i benefici”. Quindi Monti invita Letta a “procedere per pacchetti di riforme” perché “non occorre che i partiti della maggioranza siano d’accordo su tutto, ma ciascuno di essi deve essere pronto a farsi reciproche concessioni perché vengano approvate le riforme necessarie al Paese”. Stando attenti a “evitare controriforme”. Quanto a Berlusconi, “non nego che le vicende giudiziarie siano importanti per lui, ma il Paese non può permettersi variabili che incrinano il quadro politico”. Monti difende poi la linea del rigore nei conti pubblici, anche perché, spiega, i giovani “non sono vittime del patto di stabilità, che anzi ha costretto paesi come Francia, Italia e Spagna a smetterla di abusare di politiche dissipatorie”. Gli errori, comunque, ci sono da parte “dei poteri pubblici” ma anche “dell’imprenditoria” come dimostra l’Ilva, “drammatica a prova di carenze ed errori”. E sul futuro di Scelta Civica spiega che “é un cantiere in evoluzione. Con Casini stiamo ragionando su come continuare questo percorso che oggi ci vede uniti nello stesso gruppo sia alla Camera che al Senato”.
