I “meccanismi dell’antimafia sono fragili, non come quelli delle organizzazioni criminali: a volte basta un piccolo granello per farli fermare”. Il monito del procuratore nazionale antimafia Piero Grasso giunge al termine di una giornata che vuole celebrare un successo, non solo sotto il profilo simbolico, della lotta alla camorra:
piazza Pignasecca, nel centro storico di Napoli, dichiarata “area derakettizzata” con i commercianti che si uniscono nel dire no al pizzo aderendo alla campagna per il cosidetto consumo critico caratterizzata dallo slogan “Pago chi non paga”. Una cerimonia che ha visto la partecipazione, oltre che del capo della Dna, degli esponenti delle associazioni antiraket (con il presidente della Fai Tano Grasso, la coordinatrice Silvana Fucito, e Geppino Fiorenza di Libera), nonché diversi esponenti delle istituzioni: il prefetto Andrea De Martino, il console inglese Michael Burgoyne, l’assessore alla legalità del Comune di Napoli Giuseppe Narducci, l’ex pg di Napoli Vincenzo Galgano e il sindaco di Ercolano, Nino Daniele. Proprio dall’esperienza di Ercolano, dove grazie alla denuncia delle vittime sono ora sotto processo per racket i vertici delle organizzazioni criminali, Tano Grasso ha preso lo spunto per sottolineare come la ribellione al pizzo dei commercianti sia “una segnale di coraggio, dignità e incoraggiamento per tutti”. Il consuntivo della lotta al racket da parte delle associazioni negli ultimi anni appare incoraggiante: 156 costituzioni di parte civile, 170 procedimenti aperti, 1914 imputati, 471 condannati per compliessivi 3115 anni di reclusione. Per l’assessore Narducci da parte della giunta De Magistris “sono state gettate le basi perché Napoli diventi il punto più avanzato delle esperienze delle istituzioni nelle politiche antimafia”. Narducci ha sottolineato che l’antimafia rappresenta “un impegno quotidiano” che si manifesta non solo nella lotta al racket ma anche “quando liberiamo un immobile occupato dai clan , quando liberiamo un parcheggio abusivo dal governo del territorio da parte della camorra”. L’iniziativa di piazza Pignasecca è stata infine elogiata dal procuratore Piero Grasso per il quale essa testimonia “lo spirito con cui bisogna affrontare la lotta alla criminalità”. Grasso ha evidenziato come non si ottengano risultati “se non vi è la partecipazione della società in tutte le sue espressioni”. Ma l’impegno delle istituzioni rischia di essere vanificato: “un granello di sabbia – ha detto il capo della Direzione nazionale antimafia – può fermare tutto questo: non pagare gli straordinari agli autisti dei magistrati può innescare una serie di problematiche”. “I magistrati – ha poi concluso – non hanno bisogno del consenso come i politici, ma se c’é il consenso aiuta…”