“Troppa grazia Sant’Antonio! Massimo D’Alema parla e comanda come se avesse da solo una maggioranza assoluta in Parlamento e, perche’ no, anche nel Paese. Cosi indica alcune cose che il Pdl dovrebbe fare rispetto alla propria leadership, ma queste possiamo prenderle come dei consigli tecnici dati graziosamente a titolo gratuito da un tecnico della politica di grande esperienza”.
Lo afferma il deputato del Pdl, Fabrizio Cicchitto. “Ma fin qui -prosegue- siamo a livello dei consigli. Poi, sul piano invece piu’ concreto, D’Alema parla come se ci si trovasse di fronte a ungoverno monocolore del Pd, del quale a sua volta, egli avrebbe la maggioranza assoluta e cosi stabilisce anche qual e’ il programma del governo che deve occuparsi, in primo luogo, di lavoro e di bassi redditi e che non puo’ occuparsi evidentemente delle richieste avanzate dal Pdl come quella dell’Imu”. “Con questa sublime arroganza D’Alema pregiudica anche le cose intelligenti che afferma. Ma ci stanno dei vizi duri a morire. Uno e’ l’integralismo di una parte del mondo cattolico e l’altro e’ quello dell’arroganza di chi ha alle spalle l’esperienza comunista. A questa categoria dello spirito pero’ si aggiunge anche il meccanismo psicologico della rimozione in termini per cio’ che riguarda la giustizia. D’Alema e’ assai tranchant e rigoroso per quello che riguarda i problemi della giustizia di altri ma noi ci interroghiamo ancora sulle ragioni vere che hanno portato a suo tempo il Pds a offrire graziosamente a Di Pietro un seggio nel Mugello e poi al Pd di Veltroni -conclude il parlamentare Pdl- di fare un’alleanza nel 2008 con la famosa Idv del medesimo Di Pietro”.