MONDRAGONE – A seguito di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere – Sezione reati contro il patrimonio e la persona e condotte dal Nucleo Operativo della Compagna Carabinieri di Mondragone, diretti dal Capitano Lorenzo Iacobone, sono stati eseguiti 5 decreti di fermo emessi dal pm delegato (e che dovranno essere convalidati dal G.I.P.) nei confronti di altrettanti soggetti, di cui due di nazionalità albanese, indagati per aver costituito un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine a mano armata ed estorsioni.
In particolare i soggetti raggiunti dal provvedimento di fermo sono Rustem Lleshi, albanese di 29 anni, Paolo Martino, 40enne di San Cipriano d’Aversa, Giuseppe Fabozzi, 35enne nato a Caserta, Mario Molitierno, 35enne nato ad Aversa e Ervis Murra albanese di 24 anni. Tra le vittime vari imprenditori agricoli titolari di aziende zootecniche caasertane. Nelle loro aziende i malviventi, armati di pistola o fucili, con lo stesso modus operandi, s’introducevano nottetempo, con il viso nascosto da passamontagna, e, dopo aver immobilizzato gli operai presenti, si allontanavano a bordo di trattori ed altri mezzi agricoli. Si impossessavano, tra l’altro, di telefoni cellulari che sottraevano alle vittime. Nei giorni successivi alle rapine, utilizzando le utenze rubate, si iniziava la trattativa telefonica con le vittime, alle quali veniva avanzata la richiesta di pagamento di ingenti somme di denaro per la restituzione dei mezzi rubati. Infatti, sono avvenuti diversi recuperi di trattori rapinati e abbandonati nelle campagne. In più occasioni, i militari dell’Arma hanno anticipato le mosse del gruppo, impedendo che l’estorsione venisse consumata.
Le vittime venivano opportunamente individuate grazie alle precise indicazioni di uno dei fermati, anche lui imprenditore agricolo operante nel settore. Anche i luoghi per occultare i trattori e la refurtiva erano ben selezionati: la banda utilizzava quasi sempre le stradine sterrate che costeggiano i canali d’irrigazione della zona. Frequenti erano anche le rapine ai danni di singoli anche in abitazioni private. Anche in questi casi la banda non operava a caso. Altri due dei fermati, infatti, avevano il preciso compito di individuare i soggetti che, o per il lavoro svolto o perché interessati da eventi particolari, potevano avere la disponibilità di ingenti somme di denaro o di beni preziosi. Ogni piccolo particolare veniva studiato a tavolino, ma non sempre tuttavia il gruppo riusciva a portare a compimento l’intento delittuoso. Infatti, lo scorso 13 settembre è il turno di una coppia di sposi, mentre partivano dal ristorante, ove si erano svolti la cena e i festeggiamenti in loro onore, la loro macchina veniva seguita e poi bloccata dal collimando entrato in azione con pistole e fucili in pugno. Solo un po’ di fortuna e incoscienza hanno evitato ai due sposi il peggio. Ma la banda non si è fermata.
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