Eni prevede in Libia ”il pieno recupero del plateau produttivo di petrolio ante-crisi nei prossimi dodici mesi”. Il gas richiedera’ invece un tempo inferiore, stimato in pochi mesi.

Eni e le controparti libiche, si legge nel comunicato diffuso dal gruppo con i conti trimestrali, ”hanno ribadito l’efficacia degli accordi petroliferi in essere”. Lo scenario nel Paese, prosegue il cane a sei zampe, ”si va progressivamente stabilizzando”.

Intanto il cane a sei zampe mostra i conti annunciando un utile operativo di 4,61 miliardi nell’ultimo trimestre (+12%) e di ben 13,71 miliardi nei nove mesi (+9%) del 2011, sui quali, appunto, gravano gli andamenti negativi delle forniture libiche. “Nel trimestre Eni ha conseguito risultati eccellenti – ha commentato Paolo Scaloni, amministratore delegato dell’Eni – Sono molto soddisfatto del rapido riavvio della produzione in Libia e della riapertura del GreenStream. Abbiamo rafforzato il nostro portafoglio grazie alla firma degli accordi con Gazprom che danno il via al nostro upstream in Siberia e ai ripetuti successi della nostra esplorazione. In Mozambico, poi, abbiamo effettuato la più grande scoperta di idrocarburi della nostra storia.”

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