Tre genovesi appena ventenni sono stati arrestati dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Genova Centro con l’accusa di aver messo in piedi un giro di usura che ‘strangolava’ commercianti e piccoli imprenditori alle prese con la crisi economica.

Con i proventi dei prestiti i tre facevano la bella vita pagandosi serate in discoteca, viaggi e auto fuoriserie. I tre tenevano in piedi il giro d’usura con proventi di altre attività illecite. Praticavano tassi fino al 500 per cento. I baby usurai, di età compresa tra i 21 e i 23 anni, applicavano a chi non onorava il debito una mora di 5000 euro mensili (su cui scattavano altri interessi). Nella “gang” c’era chi riscuoteva e chi procacciava clienti. Chi non pagava diventava oggetto di minacce e persecuzioni e nel corso dell’indagine è stato scoperto che alcune persone per sfuggire alle angherie sono state costrette a cambiare città e contesto di vita. L’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Vittorio Ranieri Miniati, ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari (firmate dal gip Carla Pastorini) e al sequestro di una Range Rover, una Ford Fiesta e a documentazione contabile.

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