Lo strappo si e’ consumato. La direzione del Pd ha votato la ‘sfiducia’ ad Enrico Letta con 136 si’ e 16 no. Il segretario Matteo Renzi: “faro’ uscire il Paese dalla palude, serve un esecutivo che governi fino al 2018”.

Le dimissioni del premier dovrebbero avvenire oggi, quando alle ore 16 salira’ al Quirinale dal Presidente della Repubblica. Ma Ncd avverte: “Non ci stiamo ad un governo di centrosinistra”, soprattutto se nella squadra “ci sara’ anche Sel”. Oggi il sindaco di Firenze ha spiegato che “questo e’ un momento delicato, ma uno dei momenti piu’ belli per me in questi anni”. Una regia attenta della direzione Pd, concordata dagli ufficiali di collegamento, ha reso meno traumatica di quanto si temesse, ma non meno dolorosa, la scelta del Partito democratico di chiudere il governo di Enrico Letta e affidare a Matteo Renzi il mandato ad aprire una pagina nuova. “Non e’ un processo al governo, non si tratta di dare colpe al governo per cio’ che e’ accaduto, ma di capire se siamo in condizioni o meno di aprire una pagina nuova”, ha esordito il segretario, “il rilancio radicale che immaginiamo non deve suonare come una polemica verso Letta”. Anzi, si legge nel documento votato dai delegati, “la direzione del Pd ringrazia il presidente del Consiglio per il notevole lavoro svolto alla guida del governo, un esecutivo di servizio nato in un momento delicato. E per il significativo apporto dato in particolar modo per il raggiungimento degli obiettivi europei”.

 

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