EBOLI – Illegittime le multe antiprostituzione di Eboli (Salerno). A decretarlo, una sentenza del giudice di pace che ha accolto il ricorso di un giovane salernitano multato dai vigili urbani per essersi fermato a parlare con una squillo.
Il giovane era stato multato di 500 euro in base ad una ordinanza del 2013 del primo cittadino di Eboli, Martino Melchionda, che in questo modo aveva voluto contrastare il fenomeno della prostituzione sull’intero territorio comunale. Il giudice di pace, Luigi Vingiani, ha annullato la multa erogata “per eccesso di potere”, come ha spiegato il legale del giovane, Salvatore Guzzi. “L’ordinanza impugnata – spiega l’avvocato – vieta la fermata agli autoveicoli non per tutelare l’incolumità o evitare intralci alla circolazione in una determinata strada o zona, ma per sanzionare in modo illegittimo l’attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento in genere e, in modo indiscriminato, su tutto il territorio comunale.”.
“Nel caso specifico, inoltre – conclude il legale – il giudice ha ritenuto che non vi siano neppure prove sufficienti della responsabilità dell’opponente. Il mio cliente, infatti, si è fermato con l’auto pensando che ci fosse una ragazza in difficoltà, tra l’altro vestita con cura, per cui non aveva capito che si trattava di una prostituta. Ma, nonostante lo abbia fatto presente ai vigili, è stato multato lo stesso”.