All’indomani della mancata firma sull’accordo per la ricostruzione di Città della scienza, andata distrutta nel marzo scorso, continuano a Napoli le polemiche per l’occasione sprecata di ieri quando era prevista la firma del documento alla presenza del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini. Il sindaco partenopeo Luigi De Magistris oggi torna a difendere la bontà dei documenti preparati dal Comune e, a suo dire, condivisi dalla Regione Campania fino a qualche minuto prima della cerimonia avvenuta nel pomeriggio di ieri a Città della scienza.
“Siamo molto rammaricati perché l’accordo era stato raggiunto da tempo su due punti centrali: ricostruzione e bonifica – ha rimarcato De Magisgtris – un risultato storico per la città di Napoliperchè, finalmente, c’era l’impegno a individuare in tempi immediati le risorse per la bonifica del sito di interesse nazionale (Sin) Bagnoli-Coroglio, tutela della salute e al risarcimento di una terra violentata. C’è rammarico e rabbia per il fatto che, alla fine, la Regione si è sfilata nonostante – ha aggiunto De Magistris – ci fosse un accordo pieno anche con il governo”. Per il sindaco, adesso, bisogna “immediatamente ritrovare quel clima che consenta di chiudere, nelle prossime ore, un accordo che garantisca ricostruzione e bonifica”. Mettendo a disposizione dei giornalisti, e dunque della città intera, tutto il carteggio e le email scambiate in questo periodo pre-accordo, De Magistris ha sottolineato: “Carta canta, bisogna che ognuno si prenda le proprie responsabilità. Si è verificato un fatto gravo, ma punto e a capo. Non consentiamo, però, che ci sia una ricostruzione falsa e scorretta della realtà. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini e consentire la ricostruzione di Città ella scienza. Fino a mezz’ora prima dell’accordo c’era un testo concordato che andava esattamente in questa direzione”. Il sindaco De Magistris ha registrato “la correttezza del governo in questa vicenda” spiegando di aver chiesto, già dalla serata di ieri, un nuovo tavolo che dovrebbe essere stato convocato già per il prossimo venerdì. “Bisogna chiudere immediatamente l’accordo, così come si era deciso di fare – ha rimarcato il sindaco – francamente non abbiamo compreso cosa sia accaduto all’ultimo minuto. Bisogna ricostruire un luogo ferito ed effettuare una bonifica che si attende da tantissimo tempo con la riconsegna ai cittadini della spiaggia e del mare”.
De Magistris ha sottolineato che lo “sfilarsi” della Regione riguarda anche “i fondi europei da destinare alla bonifica”. “Ecco perché siamo profondamente rammaricati, ma ho fiducia perché la nostra massima determinazione non consentirà che su questo punto si faccia un passo indietro. Ognuno – ha concluso – si assuma le proprie responsabilità in questa vicenda”. Il sindaco ha poi rivelato di non aver avuto contatti telefonici con il presidente della Regione, Stefano Caldoro, né ieri né oggi. Lo stesso governatore, in merito alla vicenda, si è limitato, fino a questo momento, ad un twitt messo in rete nella serata di ieri: “Rammarico. Guido Trombetti (vicepresidente presente all’incontro, ndr) era pronto a firmare per Città della scienza. Pronti a risolvere anche gli altri problemi ricostruiamo Città della scienza”.
Sempre nella tarda serata di ieri l’ufficio stampa della Regione aveva diffuso una nota nella quale sottolineava che la ricostruzione fatta ai giornalisti dal vicesindaco di Napoli, Tommaso Sodano, non rispondeva al vero. “All’ordine del giorno di oggi, come è noto a tutti, solo la chiusura dell’accordo per la ricostruzione di Città della scienza – recitava la nota -. Questi i fatti che hanno, nei documenti presentati, la loro certezza. Il tema più complessivo, antico e ben noto, delle aree soggette a bonifica rimane una priorità per tutti ma non coinvolge e non ha mai coinvolto il tema della ricostruzione di Città della scienza. Ufficialmente, come tutti sanno, il ministero dell’Ambiente si è espresso in maniera contraria circa l’inserimento – proseguiva la nota – dell’argomento nell’accordo di oggi. Quindi senza il governo il tema non esiste. La Regione non poteva, dunque, porre nessuna pregiudiziale”.