Il peggioramento delle condizioni di sicurezza e la cultura dell’impunita’ hanno provocato un aumento di casi di stupro che hanno come vittime gli sfollati interni nella citta’ di Galkayo, nella regione di Mudug, nel centro della Somalia. ”Gli attacchi contro le donne sono aumentati drammaticamente negli ultimi due mesi e la gravita’ di questi attacchi e’ peggiorata”, ha denunciato Silje Heitmann, specialista del Fondo per la popolazione delle Nazioni Unite (Unfpa) per le violenze di genere nella Somalia sud-meridionale.
Molti dei sopravvissuti agli stupri vivono nei campi per sfollati in citta’, vittime di bande di giovani uomini armati liberi di girare in citta’, spesso masticando khat (uno stimolante naturale) e portando con se’ donne non protette dai clan e sottratte con la forza. L’attivista Sado Mohamud Isse ha spiegato alla Irin, l’agenzia di stampa delle Nazioni Unite, che gli scontri tra le forze del Puntland e una milizia di clan all’inizio di settembre a Galkayo hanno contribuito ad aumentare gli stupri. ”Gli scontri hanno costretto molte famiglie ad abbandonare la citta’, creando le condizioni per le bande di giovani uomini di avere la meglio”, ha detto Isse, sottolineando l’impunita’ dilagante. ”Quasi tutti gli stupratori non vengono puniti e lo sanno. Cosi’ commettaono reati senza alcuna paura di ripercussioni”, ha spiegato. Il fatto che la citta’ di Galkayo era divisa tra la regione semi-autonoma del Puntland e quella del Galmudug ha anche contribuito all’attuale ondata di stupri. ”Un criminale che commette stupro nel nord (Puntland, ndr) e pensa che se qualcuno lo cerca gli basta semplicemente andare al sud (Galmudug, ndr) e rimane li’ fino a quando si sente sicuro per poter rientrare”, ha detto Isse. Molte vittime degli stupri si trovano presso il Centro di educazione di Galkayo per la Pace e lo Sviluppo (Gecpd), un gruppo che si batte per la difesa delle donne e dei diritti degli sfollati, offendo consulenza e trattamenti medici. Tra gennaio e agosto 2011 sono stati registrati 21 casi di stupri e sei tentativi di violenza sessuale, ma i numeri si riferiscono solo alle denunce presentate al Centro. Altre vittime di stupro si recano in ospedale, mentre altre non parlano affatto della violenza subita. ”e ne sono molti di piu’ che non vengono segnalati per paura o per ignoranza”, ha spiegato Isse. ”Secondo le mie stime, gli stupri sono raddoppiati rispetto al 2010. Lo scorso anno, ne veniva denunciato uno ogni due settimane. Ora, si parla di uno ogni tre-quattro giorni”, ha detto Hawo Yusuf Ahmed di Gecpd. I gruppi femminili hanno lanciato campagne e chiesto ai saggi, ai leader religiosi e ai funzionari di sicurezza di discutere la questione.