Federica Gagliardi, arrestata giovedì scorso a Fiumicino con 24 chilogrammi di cocaina nel bagaglio a mano, sarà processata a Civitavecchia per il reato di traffico internazionale di stupefacenti, mentre la Procura di Napoli continuerà l’indagine “madre” nella quale la giovane è coinvolta e nel cui ambito è avvenuto l’arresto. E’ questo, al momento, l’orientamento dei magistrati campani e laziali, che nelle ultime ore si sono confrontati sulla gestione della vicenda. Gli inquirenti napoletani, in particolare, sono al lavoro sulle attività di un clan camorristico dedito all’importazione e alla successiva vendita di consistenti quantità di droga. L’organizzazione si servirebbe di intermediari o “broker” per acquistare lo stupefacente in Sud America; proprio uno di questi intermediari, la cui identità sarebbe già nota, avrebbe reclutato la Gagliardi come corriere. Si cerca inoltre di capire in che modo la giovane avrebbe fatto uscire dall’aeroporto lo zainetto e il trolley con i panetti di cocaina, vista la massiccia sorveglianza in atto a Fiumicino e la presenza di numerosi cani antidroga: una delle ipotesi è che lo stupefacente sarebbe stato preso in consegna subito dopo lo sbarco della passeggera da una persona insospettabile, che lavora all’interno della struttura aeroportuale.