Sul contestato complesso urbanistico Crescent, progettato dall’archistar catalana Ricardo Bofil sul lungomare di Salerno, il Consiglio di Stato ha stabilito che si dovrà valutare “la compatibilità paesaggistica dell’edificio” e “essendo mutata la legge, la Soprintendenza dovrà pronunciarsi con il suo parere prima dell’autorizzazione comunale, eventualmente dando prescrizioni per mitigare l’impatto sul paesaggio”.
Con una sentenza depositata il 26 marzo 2014 la Sesta Sezione del Consiglio di Stato, su ricorso della società costruttrice, è tornata ad occuparsi del caso “Crescent”, l’edificio in costruzione, su incarico del Comune, sul lungomare di Salerno da una società privata: la struttura è lunga circa 260 metri, larga circa 200 metri, ha un’altezza fuori terra di circa 25,80 metri e una cubatura di circa 73.000 metri cubi. Già nel dicembre 2013 il Consiglio di Stato, su ricorso di Italia Nostra, aveva concluso che l’opera era conforme alle prescrizioni legali, urbanistiche e a tutela della concorrenza, ma non a quelle poste a tutela del paesaggio. In particolare, aveva rilevato che le autorizzazione paesaggistiche comunali, su cui la Soprintendenza in fase di controllo non si era pronunciata, erano prive di adeguata motivazione sull’impatto dell’opera con il paesaggio protetto. Perciò ne dispose l’annullamento. Ieri il Consiglio di Stato di fronte al nuovo ricorso proposto della società Crescent che voleva chiarimenti sulle modalità di esecuzione di quella sentenza, ha chiarito che “l’azione amministrativa successiva deve percorrere la via di un nuovo provvedimento che valuti – nel senso che la amministrazione, nella sua autonomia, riterrà – la compatibilità paesaggistica dell’edificio. Si è precisato che, essendo nel frattempo mutata la legge, la Soprintendenza dovrà pronunciarsi con il suo parere prima dell’autorizzazione comunale, eventualmente dando prescrizioni per mitigare l’impatto sul paesaggio”. La vicenda Crescent, oggetto di serrate polemiche politiche da parte dei grillini e non solo, ha avuto ripercussioni anche su anche sul sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, e si è intrecciata con la questione della sua incompatibilità a mantenere le due cariche di primo cittadino, appunto, e di vice ministro alle Infrastrutture e Trasporti