Dopo il successo degli spettacoli “Natale in casa Cupiello” e “Filumena Marturano”, andata in scena nella passata edizione della Rassegna, gli organizzatori della Rassegna hanno voluto inserire nel cartellone un altro capolavoro dell’eccellente repertorio teatrale di De Filippo “Le voci di dentro”. Quest’anno (2014) infatti ricorre il trentennale della sua morte e per omaggiare questo importantissimo evento, la 3° Rassegna Teatrale “Teatro D’Amatore” organizzata dall’Associazione Alifana ArTeatro, ha previsto gli ultimi appuntamenti teatrali dedicati proprio al grande maestro. Il primo, infatti, ci sarà domenica 13 aprile 2014 alle ore 20.00 sempre presso l’Auditorium dell’IPIA di Alife. Il secondo, invece, si terrà venerdì 25 aprile con lo spettacolo “Il berretto a sonagli” di Pirandello ma nella versione in napoletano di Eduardo De Filippo portata in scena dalla compagnia di Latina “Luna Nova”.
Ad interpretare “Le voci di dentro” è la compagnia teatrale di Napoli “Luna Nova”. Fondata dall’attuale presidente Angelo Germoglio con il nome di “Senz’arte né Parte” nel 1993, nel 2007 si rifonda e si ricostituisce cambiando struttura organizzativa e nome, trasformandosi appunto in ”LUNA NOVA”. Scopo principale della Compagnia è di diffondere e promuovere l’arte, la cultura teatrale, e laddove possibile, svolgere anche una funzione sociale, cosi come testimoniano i numerosissimi e prestigiosi premi che la Compagnia ha collezionato nel corso della sua lunga e proficua carriera artistica grazie anche ad un bel gruppo di attori e attrici guidati proprio da Angelo Germoglio, capocomico di grande sensibilità artistica. La compagnia inoltre ha calcato i palcoscenici dei più importanti teatri napoletani come il Politeama e l’Augusteo con un grande successo di pubblico.
Le voci di dentro merita di essere posta tra le più belle e significative commedie di Eduardo De Filippo. Il tema trattato è quello della verità e della menzogna, ma questa volta un sogno confonde la realtà e la fantasia, rivelando così i torbidi pensieri di tutti i personaggi. Commedia introspettiva, disperata, dove sogno, visione e realtà si fondono e confondono, dove il sospetto e la mancanza di sentimenti puri impediscono la sana comunicazione e le voci di dentro non trovano più vita. Cosa c’è di napoletano in queste Voci di dentro? L’ambientazione, in parte il dialetto, ma tutto il resto, testo, messinscena, messaggio, hanno una straordinaria e moderna universalità. Forse in quei sogni c’è assai più di Kafka e Freud che non di Napoli, e questo avvalora ancora di più la poetica di Eduardo, che ancora una volta assurge alla grande ed umana drammaturgia.