NAPOLI – A Napoli si e’ tornato a parlare di legalita’. A raduno i Vigili urbani e i rappresentanti del sindacato Cgil, che hanno partecipato al convegno nel Teatro Toto’ con gli assessori comunali alla Sicurezza e al Patrimonio, rispettivamente Giuseppe Narducci e Bernardino Tuccillo, il Sostituto Procuratore, Celeste Garrano, il Segretario provinciale FP Cgil Napoli, Gennaro Martinelli, il Segretario Generale Cgil, Rossana Dettori, il segretario Generale, Federico Libertino e don tonino Palmese, presidente associazione Libera. In platea, tra gli altri, il gruppo dei VG6, idonei ma non assunti.
Al centro del dibattito i temi della legalita’, trasparenza, servizi pubblici efficienti. “La storia e’ maestra – ha affermato Tuccillo – abbiamo assistito in questi anni alla prima fase, durata un ventennio, di quando Antonio Bassolino era sindaco, al rinascimento napoletano, poi c’e’ stata la fase della decadenza, quindi il tradimento per cui si e’ infranta quella suggestione”. Problemi ancora vivi che sembrano ricadere sui cittadini e sulle diverse realta’ lavorative e territoriali, come quella della Polizia Municipale. “E’ amaro vedere come tanti miei colleghi non hanno la divisa – ha commentato Martinelli – ora l’assessorato alla Sicurezza ha fatto un accordo con l’Unione Industriali, per far dotare il corpo di guardia di divise e di strumenti adeguati”. In quanto alla questione degli idonei non assunti, il Segretario provinciale Cgil ha aggiunto: “Con l’assessore Narducci si sta pensando ai contratti a tempo determinato, quale prima forma di accesso alle istituzioni”. Sul gruppo dei VG6, Narducci a margine della conferenza, ha espresso la sua vicinanza: “E’ una questione che mi sta a cuore, stiamo lavorando per una soluzione parziale, spero di portarla a compimento contestualmente alla manovra che riguardera’ il bilancio di previsione 2012”. Sul fenomeno legalita’, invece, l’ex Pm ha ricordato un episodio lontano legato al contrabbando di sigarette, in cui i contrabbandieri esponendo un manifesto sui quartieri spagnoli, reclamavano un’alternativa di lavoro a quello che allora era il loro pane quotidiano, appunto il mercato nero delle sigarette: “A Napoli non ne siamo venuti ancora fuori da certi problemi – ha spiegato Narducci – stiamo facendo ancora i conti con quello che esprimeva il manifesto, io ne vedo ancora i contorni. Ad esempio i movimenti dei disoccupati”.