CASERTA – Recentemente si è appresa la notizia dell’intervenuta prescrizione per i 95 imputati nel processo “Cassiopea”, nei cui confronti, il gip Caparco del Tribunale di S. Maria Capua Vetere ha pronunciato il non luogo a procedere. La pronuncia chiude, con un nulla di fatto, una delle più grandi inchieste mai fatte in Italia nell’ambito della gestione illecita dei rifiuti.

L’operazione, scattata nel 2003 e coordinata dall’allora pm Donato Ceglie, si è conclusa nel peggiore dei modi. Come circolo di Legambiente Caserta, si esprime grande amarezza per l’accaduto. Si tratta di una clamorosa ipotesi di giustizia negata, inaccettabile in un paese civile. La vicenda svilisce il lavoro svolto sul territorio dalla nostra associazione e da numerose altre associazioni ambientaliste che speravano di avere finalmente giustizia. Quanto accaduto deve far riflettere sulla necessità di intervenire in maniera più radicale in materia di illeciti ambientali che, nella nostra provincia, hanno compromesso la salute della popolazione di vaste zone e la qualità di un territorio tra i più fertili di Europa tanto da meritare l’appellativo di Campania Felix.

 

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