AVERSA – Leggendo la tirata d’orecchi fatta dai media dal primo cittadino Domenico Ciaramella ai comitati civici che avanzano proposte a mezzo stampa invece di indirizzarle per iscritto al suo ufficio dove troverebbero disponibilità di ascolto, come responsabile dell’AIFVS, un’associazione nata dal dolore di famiglie che si sono vista stravolere la vita dalla morte violenta di un loro familiare che ha, di sicuro, molto più valenza di un qualsiasi comitato civico devo ricordare a Sindaco e alla cittadinanza che ho inoltrato decine di proposte e richiesta al sindaco Ciaramella ma non ho ottenuto alcun tipo di risposta, nè di ascolto.

Mai il primo cittadino ha degnato di attenzione l’associazione che purtroppo rappresento. Né ricevendomi, né telefonandomi. Obbligando, di conseguenza, la mia Associazione a fare ricorso alla stampa per esporre richieste, proposte, critiche finalizzate a garantire la sicurezza stradale. Dimostrando, così, scarsa sensibilità sul tema della sicurezza stradale per il quale mi batto dalla morte di mio figlio, avvenuta proprio per un incidente della strada. Per fortuna non fanno così altri sindaci come Michele Griffo di Trentola Ducenta che si è attivato in prima persona per realizzare una campagna d’informazione e prevenzione che sta portando ottimi frutti sul territorio. Tornando alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Ciaramella devo osservare che quando afferma “siccome mi trovo al cospetto del figlio di un gran signore quale è l’ex sindaco Gennaro Golia voglio, come si dice, rispettare il cane per il padrone rispondendo alle richieste inoltratemi dal comitato” il primo cittadino non si rende conto di avere gravemente offeso sia l’ex sindaco, persona che stimo tantissimo, sia l’AIFVS. Offende l’ex sindaco perché il primo cittadino afferma di non avere dato ascolto alle istanze di un comitato civico per la valenza del comitato stesso, quindi dei cittadini che lo compongono, ma per rispettare il padrone del cane rappresentato dal presidente del comitato. Offende l’AIFVS perché non ritiene di dover rispettare allo stesso modo il “cane” che rappresenta una associazione che ha per “padrone” le mille e mille tragedie di cui sono stati involontari protagonisti i familiari delle vittime della strada. Spero che Domenico Ciaramella non se ne sia reso conto, perché se avesse parlato così con convinzione il suo sarebbe un modo di parlare, di comportarsi che non fa onore al sindaco di una città.

di Biagio Ciaramella

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