In queste ore i risultati del Progetto Veritas, studio finalizzato a dimostrare i danni alla salute provocati dall’inquinamento ambientale, ideato dalle associazioni appartenenti alla Rete di Cittadinanza e Comunità, col supporto scientifico del team di esperti guidati dal prof. Antonio Giordano, dello Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, e in collaborazione della fondazione A Sud, si stanno illustrando nelle Camere del Parlamento italiano. A darne notizia stamattina è stata la stessa Rete di associazioni, con un post su facebook.

“Poche ore ormai e i risultati del nostro #Progetto #Veritas verranno presentati alla Camera dei Deputati. Veritas nasce tra i cittadini e le cittadine della Terra dei Fuochi che resistono con ogni mezzo alla superficialità e alla mala fede con cui la politica affronta la devastazione ambientale. Con questo progetto abbiamo documentato dal basso quanto le dinamiche d’inquinamento in Terra dei Fuochi determinino pesantemente quello del sangue di chi vi abita e che, nonostante in Campania non sia presente l’industria pesante, troppe forme di contaminazione dovute ad un disastroso ciclo dei rifiuti, ai delitti d’impresa e all’indifferenza (quando non alla connivenza) dello Stato, abbiano annoverato il nostro popolo tra quelli sacrificabili di ogni Sud. Sulla base dei risultati scientifici ottenuti mettendo in moto la democrazia partecipativa e coinvolgendo altissimi profili del settore, i cittadini pertanto rivendicano il loro diritto alla salute e ad una vita degna chiedendo sul piano politico:
1) PREVENZIONE PRIMARIA: pretendiamo che vengano rimosse le cause prime, cioè, di malattie e morte nel nostro territorio attraverso l’effettuazione di adeguate bonifiche e la lotta senza quartiere all’inquinamento di ogni matrice ambientale (aria, acqua, terra).
– Passaggio all’economia circolare: esigiamo che, nella lotta alla devastazione ambientale, si chiuda il ciclo dei rifiuti attraverso il recupero, riuso e riciclo delle materie di scarto e che finalmente si guardi ad esse come risorsa, con l’intento di rigenerare l’economia locale, creare concrete possibilità lavorative sul territorio e dimenticare per sempre tecniche di smaltimento obsolete e letali per la salute come l’incenerimento. Basta con i guazzabugli normativi nei Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti che fanno dell’economia circolare solo un vuoto richiamo a buone intenzioni con cui lastricare l’inferno.
– Salvaguardia della buona agricoltura, dei terreni, del ciclo delle acque: chiediamo che si lavori seriamente per la difesa della nostra alimentazione e dell’agricoltura di qualità puntando sul controllo costante (non sul mero sequestro) dei pozzi contaminati, sul sostegno a tecniche di coltivazione agroecologiche e su forme di indennizzo compensative per gli agricoltori danneggiati dagli sversamenti illeciti e di cui non si accerti la personale responsabilità.
– Lotta ai crimini d’impresa: chiediamo l’intensificazione delle indagini sulle aziende irregolari (indotto a nero) e su quelle controllate dalla criminalità organizzata perché lo smaltimento illecito dei rifiuti speciali e pericolosi venga finalmente debellato; la certezza della pena per i reati ambientali; l’utilizzo negli interventi di bonifica territoriali degli ingenti capitali sequestrati agli ecomafiosi.
– Rispetto delle normative vigenti: pretendiamo che gli strumenti normativi già esistenti in tema di censimento, messa in sicurezza e bonifica dei luoghi soggetti a sversamenti abusivi di rifiuti e roghi vengano finalmente utilizzati dagli enti locali, che tutte le misure già adottate in termini di gestione operativa degli stoccaggi negli impianti di gestione dei rifiuti e per la prevenzione dei rischi nonché ogni altro provvedimento emesso trovino piena e costante applicazione.
2) PREVENZIONE SECONDARIA:
– LEA – chiediamo che i test tossicologici utili ad appurare il livello di contaminazione del sangue – sul modello del Progetto Veritas – vengano inseriti nei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) perché anche le fasce sociali economicamente svantaggiate – quelle sulle quali, cioè, si riversano i maggiori rischi ambientali a seguito della localizzazione della produzione e dei rifiuti delle produzioni in specifiche aree sacrificabili – possano accedere alla verità sulle loro condizioni di salute e alle cure adeguate
– PROTOCOLLI DI DETOSSIFICAZIONE – Senza sostituire lo studio ai Protocolli Diagnostici Terapeutici Assistenziali del S.S.N. e della comunità scientifica internazionale, chiediamo che venga altresì contemplata la chelazione e la detossificazione con sostanze specifiche da integrare alle terapie di base e alla dieta quotidiana

Ci vediamo in quella che dovrebbe essere la Casa di Tutt* e che è diventata la Casa di un Potere Cieco. E’ proprio lì che dobbiamo rivoluzionare ogni cosa e vedremo se chi ci “rappresenta” vorrà davvero cambiare tutto perché “Chi non conosce la verità è sciocco, ma chi pur conoscendola la chiama menzogna è un criminale” (Galileo)”.

 

 

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