Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, come da tradizione, si e’ recato questa mattina al cimitero di Poggioreale, ma, oltre a rendere omaggio al monumento che ricorda gli alunni di una scuola elementare

morti in un incidente stradale nella galleria del Melarancio, nei pressi di Firenze, ha voluto anche recarsi alla tomba di due giovani vittime di conflitti di camorra. De Magistris, dopo aver portato fiori a due presidenti della Repubblica seppelliti a Poggioreale, Enrico De Nicola e Giovanni Leone, si e’ recato da Annalisa Durante, la 14enne uccisa per errore nel quartiere di Forcella durante un conflitto a fuoco contro il clan Giuliano nel 2004, e da Dario Scherillo, 26enne vittima di una pallottola vagante sempre quell’anno durante la faida di Scampia. “Lavoriamo per impedire alal camorra di infiltrarsi ovunque e in questi cinque anni faremo progressi in questa direzione”, ha detto al termine della messa officiata dal cardinale arcivescovo di Napoli Crescenzio Sepe. Sepe, durante l’omelia, ha osservato come a Napoli “anche la morte diviene occasione di malcostume, di sopruso e prepotenza, se non proprio di violenza”. “La morte per alcuni e’ diventata motivo di arricchimento illecito – dice, sottolineando gli interessi dei clan al ‘business del caro estinto’ – trasformandosi in un sistema affaristico per la camorra e la malavita che come sempre colpiscono i piu’ deboli”.

 

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