Un quadro informativo sulla situazione della qualita’ dell’acqua nel golfo di Napoli per comprendere quanto e’ stato e cosa resta da fare, tenendo conto del fatto che su quest’area “ci sono 142 contenziosi o precontenziosi da parte dell’Unione europea, 10 dei quali sono gia’ pronti a diventare sanzione o condanna”. E’ la richiesta avanzata dal ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a Napoli per partecipare al convegno ‘Il mare di Napoli: morte o rinascita’.

L’obiettivo e’ quello di fare chiarezza su “quanto e’ stato fatto negli ultimi 17 anni per affrontare l’emergenza relativa alla qualita’ del mare”. Clini rivela infatti che e’ stato “complicato capire la connessione tra le decisioni prese, le applicazioni, le erogazioni e le deviazioni delle risorse. E’ un caso scuola di come le amministrazioni, dal governo agli enti locali, gestiscano bene il gioco dell’oca. Stiamo cercando di capire dove sono finiti i soldi”. Sara’ dunque fondamentale “capire quanti studi di fattibilita’ e quante perizie sono state effettuate, quanti esperti e consulenti sono stati interpellati, per capire cosa dobbiamo fare adesso”. Soffermandosi poi sulla decisione del governo di lasciare alla Regione la liquidazione delle spettanze per il termovalorizzatore di Acerra, spiega che “il rischio piu’ probabile era un contenzioso con l’impresa che sarebbe costato molto di piu’ ai cittadini. Abbiamo operato cosi’ anche per dare trasparenza alla spesa”.

 

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