“Il Natale è festa di liberazione da ogni egoismo, da ogni pretesa di autosufficienza, di sfruttamento e di strumentalizzazione dell’uomo sull’uomo, di idolatria del potere, del prestigio e del danaro”. Lo ha detto il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, concludendo la sua omelia durante la messa nel Duomo di Napoli. L’arcivescovo di Napoli, parlando ai fedeli, ha voluto anche sottolineare che “le varie forme di umanesimo ateo e di laicismo, con le quali alcuni dichiarano la loro sufficienza e autonomia, non hanno speranza e conducono solo alla rovina”. “In questi anni – ha voluto aggiunge l’alto prelato nel corso della sua omelia – si è sentito spesso dire che la nostra origine è il caso e il nostro desiderio è il nulla. Saremmo, insomma, un ‘incidente’ all’estrema periferia di un universo che non ha senso perché prodotto dal caos, informe e senza alcun significato reale. Saremmo un fortunato, drammatico, orribile “incidente”, per cui non sappiamo perché esistiamo e non sappiamo dove andiamo. Ciò che noi oggi proclamiamo e testimoniamo con la nostra fede – ha ribadito con forza il cardinale Sepe – è esattamente il contrario di queste visioni del nulla”. “Cristo ha sconfitto questi falsi assoluti umani e li ha sostituiti con la carità e la giustizia”, ha concluso il cardinale di Napoli, “Cristo è il solo Signore e l’unico Salvatore che ci insegna ad amarci e a donarci gli uni gli altri come fratelli e sorelle. Il vero discepolo di Cristo non è chi domina e sfrutta il fratello, ma chi lo ama e lo serve, spendendo per lui la sua vita”. Al termine dell’omelia l’arcivescovo di Napoli ha salutato i suoi fedeli con il consueto “‘A Maronna v’accumpagna” (“la Madonna vi accompagni”, ndr).