Una sferzata su una piaga ancora aperta, quella lanciata dal commissario europeo all’ambiente, Janez Potocnik, dal Parlamento europeo a Bruxelles, nei confronti dell’emergenza rifiuti a Napoli.

”E’ una vergogna che va avanti da anni e, purtroppo, i problemi si stanno accumulando” ha detto il responsabile europeo, secondo cui bisogna fare presto per attivare la raccolta differenziata: ”Non ci sono scuse” per i ritardi. Una dichiarazione che ha i toni dei un nuovo ultimatum nei confronti dell’Italia. A fine settimana infatti, scadono i due mesi di tempo che la Commissione europea ha concesso a Roma, per comunicare a Bruxelles le misure che intende porre in essere, “con azioni precise e in tempi brevi”, per fare fronte all’emergenza rifiuti a Napoli. Il rischio che ora corre l’Italia e’ quello di finire nuovamente sotto la ‘ghigliottina’ della Corte di giustizia dell’Ue, e in quel caso la condanna sarebbe accompagnata da pesanti ammende. A rafforzare i toni e’ stato anche il deputato europeo Crescenzio Rivellini (Pdl). Nel suo intervento sull’ambiente alla commissione Petizioni del Pe presieduta da Erminia Mazzoni (dove ha parlato lo stesso Potocnik), Rivellini ha detto che la Commissione europea dovrebbe ”costringere le autorita’ a realizzare il piano rifiuti concordato, oppure a commissionare il Comune”. Da Napoli e’ giunta immediata la reazione del sindaco, Luigi De Magistris, il quale ha assicurato: ”Quello che dovevamo fare lo stiamo facendo in collaborazione con la Regione e la Provincia”. Ma la novita’ l’ha annunciata l’assessore all’ambiente della Regione, Giovanni Romano, dicendo che il governo intende chiedere una proroga rispetto alla scadenza dei termini fissati da Bruxelles. Interrogato al riguardo, Joe Hennon, portavoce di Potocnik, si limitato a precisare: “Aspettiamo una risposta alla nostra lettera di messa in mora decisa dalla Commissione europea il 29 settembre scorso”. Lettera, che rappresenta la seconda procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per non essersi ancora conformata alla prima condanna dei giudici europei, 20 mesi orsono, sulla gestione dei rifiuti a Napoli. Il rischio che a questo punto possano scattare delle proposte di sanzioni nei confronti dell’Italia c’e’ ma non è immediato, fa capire il portavoce del commissario all’ambiente. ”Non siamo ancora a questo punto – dice Hennon – ma il dossier stagna da molti anni e abbiamo sempre detto che volevamo vedere azioni concrete sul terreno. Lo facciamo nell’interesse dei cittadini, in quanto vogliamo proteggere sia la loro salute che l’ambiente che li circonda”.

 

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