NAPOLI – Sono trentanove i milioni di euro che in questo momento l’Italia rischia di pagare alla Corte europea per il servizio centralizzato delle emergenze 112, che doveva partire nel 2002 e che, ad oggi, esiste solo in via sperimentale a Varese.
A lanciare l’allarme è il dirigente medico del Core Campania, Maria Rosaria Rondinella, nel corso del convegno a Napoli del Coordinamento italiano medici ospedalieri – Associazione sindacale medici dirigenti (Cimo – Asmd) dal titolo ‘Il sistema 118: oganizzazione e prospettive’. Una sanzione pesante causata dal mancato adeguamento agli standard europei, che, spiega la Rondinella, “l’Italia al momento ha scongiurato solo grazie alla sperimentazione di Varese voluta dal ministero dell’Interno, ma che rischia di concretizzarsi se il servizio non verrà esteso a tutto il territorio nazionale”. Con il 112 centralizzato tutte le chiamate di emergenza – da quelle alle forze di polizia a quelle ai vigili del fuoco e ai sanitari – vengono effettuate a un unico numero e sono indirizzate a un’unica centrale operativa regionale. Con questo sistema, l’operatore è in grado di individuare subito il luogo preciso in cui viene effettuata la chiamata, il tipo di servizio di cui si ha bisogno e può allertare rapidamente le unità competenti. Un sistema che, spiega la Rondinella, “esiste già in tutta Europa, produce un immediato risparmio economico, elimina il problema delle chiamate fasulle, improprie e degli scherzi telefonici e garantisce la possibilità di individuare l’utente anche quando si trova in un luogo a lui sconosciuto o quando è preso dal panico e non riesce a comunicare”. “Bisogna avere il coraggio di investire – dice Rondinella – In questo modo risparmieremo risorse e daremo lavoro. In più con la Coppa America arriverà gente da tutto il modo, mi chiedo: in caso di emergenza che numero dovranno fare?”.