Un richiamo contro ”le numerose forme di egoismo che provocano indifferenza, vendette e guerre” e’ stato rivolto ai fedeli dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nelle omelie pronunciate nella notte di Natale e nella messa di questa mattina in Cattedrale.
”Senza menzionare i grandi problemi che affliggono la nostra societa’ materializzata – ha detto Sepe – e’ sufficiente dare uno sguardo ai luoghi di lavoro, alle nostre famiglie per capire che in essi non regna la pace e la gioia di Cristo. Non si ha il coraggio di spogliarsi di se stessi e delle proprie armature per andare incontro alle esigenze del fratello, per aiutare il prossimo, per impegnarsi a costruire un’umanita’ nella quale si costruisce la civilta’ dell’uomo, il bene comune di ogni cittadino, a qualunque razza o cultura appartenga”. ”Ma per tutti Dio ha posto la sua tenda in mezzo a noi – ha proseguito il Cardinale Sepe – e percio’, non ha fissa dimora, ma vive li’ dove abita il suo popolo; egli percorre le nostre citta’, le nostre piazze, i nostri vicoli. E’ come il pellegrino che va alla ricerca di ogni uomo, vuole incontrarlo, farsi suo compagno di viaggio, abitare nel suo cuore, vero tempio e dimora della sua presenza. Anzi S. Paolo giunge a dire perfino che Dio pone la sua tenda, la sua presenza nelle nostre sofferenze”, ha concluso Sepe.